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Beretta raddoppia la presenza in Usa

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Beretta raddoppia la presenza in Usa

MILANO
«Thanks for the investment and for the jobs».
I ringraziamenti del Governatore del Tennessee Bill Haslam non riguardano solo la sfera della cortesia e sono certo più sostanziali che formali. Perché la decisione di Beretta di aprire un nuovo impianto produttivo nello Stato porterà verso Nashville 300 nuovi posti di lavoro, una nuova attività di ricerca, un investimento di 45 milioni di dollari.
Per la storica azienda d'armi di Gardone Val Trompia si tratta di un raddoppio, espandendo l'attività Usa oltre il sito già esistente in Maryland.
Un investimento che sarà completato entro la fine dell'anno e che in fondo è la logica conseguenza della progressiva importanza che Washington ha assunto per l'azienda armiera italiana, con un peso sui ricavi ormai superiore al 50 per cento. «Con il nuovo stabilimento in Tennessee – spiega il vicepresidente di Beretta Holding Pietro Gussalli Beretta – saremo in grado di offrire al mercato statunitense una gamma di prodotti sempre più all'avanguardia tecnologica e questo consoliderà ulteriormente la nostra posizione competitiva. È un ulteriore passo di espansione e consolidamento estero, dopo le recenti acquisizioni sia in Europa che negli Stati Uniti e in Brasile».
Il polo, che produrrà armi sia sportive che destinate alle forze dell'ordine, sorgerà presso il Gallatin Industrial Park nella contea di Sumner e la scelta dello Stato è avvenuta al termine di un serrato processo di selezione, con richieste in arrivo da diversi Governatori, impegnati personalmente in telefonate ed incontri diretti nel convincere il gruppo ad investire nel proprio Stato.
La ricerca di un luogo adatto ha condotto Beretta in un tour esteso all'intera confederazione, con 80 siti visitati, una short list di sette proposte poi ridotte a due prima della scelta finale caduta sul Tennessee. Cento acri a prezzi ragionevoli, dilazioni di pagamento importanti, sconti fiscali per i primi anni di lavoro sono stati gli elementi chiave della scelta, corroborata poi dalla presenza in zona di infrastrutture di livello, università e personale qualificato.
«Dal momento in cui abbiamo iniziato a considerare per la nostra espansione produttiva una location fuori dallo stato del Maryland – spiega il vicepresidente esecutivo di Beretta Usa Franco Gussalli Beretta – il Governatore Haslam e il suo staff hanno fatto un lavoro eccellente per dimostrare i benefici di operare nel Tennessee. Siamo convinti che non avremmo potuto trovare un posto migliore per costruire il nostro nuovo polo produttivo. Non vediamo l'ora di completare lo stabilimento e diventare parte di questa comunità per molti anni a venire».
Soddisfatta ovviamente anche la controparte e secondo il Governatore Haslam «attrarre un'azienda leggendaria come Beretta rafforza il nostro obiettivo per diventare la location numero uno nel Sud-Est degli Stati Uniti per lavori a valore aggiunto. Voglio ringraziare la famiglia Beretta –aggiunge – per i loro cospicui investimenti in Tennessee e per i 300 posti di lavoro che saranno creati nella contea di Sumner». Il mercato Usa per pistole e fucili continua a correre, apparentemente indifferente rispetto all'impegno di Obama, ribadito anche ieri nel discorso sullo stato dell'Unione, di voler combattere la diffusione delle armi. Le possibilità di una "stretta" democratica hanno in passato innescato addirittura qualche vendita aggiuntiva ma ormai il trend di sviluppo pare consolidato, a prescindere dall'orientamento dell'amministrazione di Washington.

IL TREND DEL FATTURATO
Ricavi in milioni di euro

Nelle stime di Beretta l'impianto in Tennessee dovrebbe generare a breve ricavi nell'ordine dei 100-200 milioni di dollari aggiungendosi altri oltre 600 milioni di euro dell'intero gruppo, arrivato nel 2013 al nuovo record storico di fatturato.

I RICAVI PER AREE GEOGRAFICHE
Dati in milioni di euro

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