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19 marzo 2014

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Impresa & Territori IndustriaAnche l'export ha perso colpi

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Anche l'export ha perso colpi

BARI - "Schiarita" solo nei prossimi mesi, per la Puglia. Dopo il calo dell'attività produttiva iniziato nel 2012 e proseguito per tutto il periodo gennaio-settembre del 2013 (con qualche miglioramento negli ultimi 3 mesi) bisognerà attendere la prima parte del 2014 – prevede l'ufficio studi di Bankitalia – per registrare segnali concreti di ripresa degli ordini in portafoglio, soprattutto di quelli provenienti dai mercati esteri.

È lì che il sistema economico regionale deve recuperare, perché è lì che l'export ha registrato uno stop imprevisto e consistente, rispetto agli exploit del 2011 (+18,1%) e del 2012 (+7,3%).
Nei primi nove mesi del 2013 (dati Istat) il valore dell'export è sceso addirittura del 15,8%, la peggior performance d'Italia, un primato negativo costato un miliardo di euro, da 6,6 a 5,6 miliardi con una incidenza, sul totale italiano, passata dal 2,3 all'1,9%. Dietro il tonfo dell'export vi sono il settore siderurgico (-29,4%), quello dei macchinari (-36,9) e del petrolio depositato in regione. Ha retto invece l'export della componentistica per auto, del farmaceutico e dell'alimentare. La provincia peggiore Taranto (-58,5%); la migliore la Bat (+9.9%, per 2/3 ottenuto dal comparto moda) seguita da Bari (+8,2%). Tutte le altre negative, con Lecce che ha però registrato segni positivi nell'export di vino (+21,1%) e nei prodotti agricoli (+41%), mentre per il calzaturiero è ancora crisi nera (-28,8%). Dati ancora negativi per le costruzioni (nel solo Barese, dal 2008 al 2013, 10.880 edili hanno perso il lavoro e 937 aziende hanno chiuso) e il mercato del lavoro: disoccupazione al 19,2% (+4% su giugno 2012) e 279mila persone in cerca di prima occupazione (+50mila su giugno 2012).

Il credito si è ridotto per tutte le imprese: del 2% su base annua a giugno 2013 (per costruzioni e manifatturiero è stato del 3,3%). Il calo, però, è meno forte che in altre aree del paese. Come conferma la media degli impieghi di banche regionali e non. Il Credem, per esempio, ha destinato alla Puglia finanziamenti predeliberati per 124 milioni di euro per quasi 4.700 aziende della regione. «Vogliamo sostenerle – spiega Alessandro Tondelli di Credem Puglia – non solo sul piano finanziario,ma anche accompagnandole, con la nostra consulenza e i nostri specialisti». La contrazione comunque c'è stata e c'è, complice la debolezza della domanda (investimenti in flessione per tutto il 2013, attesi stabili per il 2014) e le perduranti tensioni nell'offerta, influenzata dalla rischiosità dei prestiti (il tasso di decadimento delle sofferenze rispetto ai prestiti è aumentato fino al 3,7%, contro il 2,9% del 2012). Prezioso quindi il lavoro dei confidi come Fidindustria Puglia, il 2° nella regione, passato in un solo anno, a gennaio 2013, da 2.200 a 3.500 imprese consorziate. «Abbiamo erogato garanzie per 75 milioni con attivazione di 120 milioni a favore delle imprese consorziate – spiega il presidente, Andrea Leone –. Attraverso noi vogliono rapporti più diretti e professionali i con le banche». La regione li giudica strategici e dopo averli sostenuti mettendo a disposizione 100 milioni, già somministrati, «ora – spiega l'assessore allo Sviluppo economico, Loredana Capone – li vogliamo in rete per fare massa critica». Conferme positive dal turismo: nei primi 7 mesi il numero dei viaggiatori stranieri è cresciuto del 12,6%.

Archiviato il 2013 si guarda al 2014. Il presidente di confindustria Puglia è moderatamente ottimista: «Al netto di siderurgia e petrolio, gli altri settori crescono: la meccatronica, l'agroindustria, il turismo. La ripresa è in vista, lo dicono indicatori anche internazionali – dice Domenico Favuzzi –. Serve però che la governance regionale dia risposte concrete alle imprese, assicuri le risorse e renda il sistema produttivo più competitivo sul mercato globale». Sono decisivi i fondi strutturali Ue 2014–2020, quasi 40 miliardi per il sud, di cui 6 alla Puglia. I costruttori di Ance Puglia hanno chiesto alla regione un tavolo strategico per definire obiettivi chiari e regole semplificate: «Occorre puntare tutto – spiega il presidente regionale, Nicola Delle Donne – sulla rigenerazione di aree degradate o dismesse e sulla riqualificazione urbana. Solo così il sistema economico si riprende».
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Il rating

PRODUZIONE
Il calo dell'attività produttiva è iniziato nel 2012 e proseguito per tutto il periodo gennaio-settembre 2013. Bisognerà attendere la prima parte del 2014 per la ripresa degli ordini in portafoglio
INSUFF.

EXPORT
Rispetto ai buoni risultati del 2011 e del 2012, quando le esportazioni hanno registrato rispettivamente un +18,1% e +7,3%, nel 2013 c'è stato un tonfo, pari al -15,8% (primi nove mesi)
INSUFF.

MERCATO DEL CREDITO
Il credito si è ridotto per tutte le imprese del 2%, su base annua, a giugno 2013 (per costruzioni e manifatturiero il calo è stato del 3,3%)
INSUFF.

SETTORI TRAINANTI
Al netto di siderurgia e petrolio, gli altri settori crescono, in particolare la meccatronica, il turimo, l'agroalimentare. Ma anche l'aerospazio e l'hi-tech
BUONO

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