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Questo articolo è stato pubblicato il 21 febbraio 2014 alle ore 18:10.

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Come ogni anno la settimana che si sta concludendo è quella dedicata alle Anteprime dei vini toscani per buyer e giornalisti provenienti da tutto il mondo.
Ho partecipato personalmente ai primi due giorni dell'evento, tenutisi a Firenze sabato e domenica scorsi, a Villa Montalto ed alla Fortezza Basso, nota per essere spesso location di sfilate di moda.

La grande novità di quest'anno è stata l'anteprima non solo del Chianti, ma anche dei Consorzi di sottozona, Rufina, Senesi e Fiorentini, e dei Territori emergenti: Bolgheri, Terratico di Bibbona, Elba, Val di Cornia, Montecucco, Morellino di Scansano, Cortona, Valdarno di Sopra).
Ghiotta occasione per poter incontrare ben 258 produttori e scoprire tante novità, come ad esempio, tanto per citarne una, la prima uscita ufficiale del Consorzio Valdarno di Sopra e la presentazione del logo consortile, di ispirazione leonardiana.
Tra le tante zone emergenti oggi mi voglio focalizzare sulla Val di Cornia.
E' un territorio splendido e ricco di fascino, diverso in molti aspetti dall'idea classica di Toscana. Costituisce la parte meridionale della provincia di Livorno, con una leggera invasione nel pisano.

Siamo a cavallo tra la Maremma Livornese e la Maremma Grossetana.
Dalle colline dell'entroterra, su cui si sviluppa un sistema di parchi assolutamente da visitare, si scende fino alla pianeggiante fascia costiera, per arrivare al promontorio di Piombino ed al meraviglioso Golfo di Baratti.
Storicamente importante fin dall'antichità, anche grazie alla grande ricchezza del suolo: numerose erano le miniere aperte dagli Etruschi.
E proprio a loro che si deve l'introduzione e lo sviluppo della vite nel comprensorio, prevalentemente nella fascia collinare.

Per tornare ai giorni nostri, è a partire dalla metà degli anni '90 che i produttori del territorio imboccano la strada degli investimenti in cantina e nelle vigne, con l'obiettivo di elevare decisamente la qualità dei vini prodotti, ottenendo risultati e riconoscimenti.
Al Sangiovese si affiancano anche Cabernet Sauvignon e Merlot, senza tralasciare il Montepulciano d'Abruzzo, il Ciliegiolo e l'Aleatico. Tra i bianchi il Vermentino e la Clairette.
I vigneti sono prevalentemente nella fascia collinare, ventilata, con temperature che non diventano troppo elevate in estate e troppo rigide in inverno.
Sono probabilmente i terreni, così ricchi di minerali, a garantire le tipicità dei vini della Val Cornia, diventata DOCG poco più di 2 anni fa.
Le cantine del territorio sono prevalentemente a conduzione familiare, come le 2 che presento, Terradonnà e Russo, entrambe di Suvereto.

Terradonnà – Suvereto (LI)
L'azienda della famiglia Rossi è passata dalla mamma alla figlia Annalisa nel 2000, da lì il nome:"Terra donata da donna a donna". In realtà sarebbe coinvolto anche il fratello di Annalisa, Gianluca, ma è astemio.....
Fortunatamente sua moglie, figlia di agricoltori, decide di affiancare Annalisa occupandosi dei vigneti.
E così parte questa avventura di donne, con 7 ettari di vigneti e 25.000 bottiglie prodotte per 8 etichette diverse.
I nomi dei loro vini sono molto particolari, legati alla mineralogia, da un lato come omaggio al territorio, dall'altro per ricordare la grande passione di papà Romualdo, speleologo per passione: Okenio, Prasio, Kalsi sono solo alcuni esempi.
Terreni particolari, ricchi di argilla e particelle minerali, artefici delle caratteristiche dei vini.
Ho assaggiato l'Okenio.

Okenio Cabernet Sauvignon Valdi Cornia DOC 2008
Le uve di Cabernet Sauvignon, raccolte manualmente, sono vinificate in cemento vetrificato.
Affinamento prima in barriques, 12 mesi, poi in tino di cemento, 12 mesi, ed infine in bottiglia per 36 mesi.
Il tenore alcolico è del 14%.
E' il primo vino dell'azienda, sia temporalmente che come importanza e rappresentatività.
L'annata 2008 si presenta con un intenso colore rosso rubino, note profumate intense ed ampie, tra cui spiccano le spezie ed il vegetale. Delicate note iodate e quasi balsamiche, senza dimenticare i piccoli frutti rossi del sottobosco. Piacevole in bocca, con il giusto equilibrio tannico, di retrogusto gradevole e buona persistenza. Prevalgono i sapori vegetali e delle erbe aromatiche rispetto al frutto
Prezzo in enoteca: 22,00 €

Russo – Suvereto (LI)
L'Azienda di Michele Russo ha sede nel Podere La Metocchina, sulle colline di Suvereto.
Nel Podere sono 11 gli ettari dedicati alle vigne, che consentono la produzione di circa 90.000 bottiglie, per 4 etichette.

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