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Siria polveriera dimenticata
Alberto Negri | 23 aprile 2014

La Siria è una delle vittime della crisi ucraina. La guerra civile siriana dopo tre anni, con le sue 150 mila vittime e i sei milioni di profughi (tre fuori dal Paese), sembra quasi scomparsa dai media, se non per la questione delle armi chimiche che secondo l'organizzazione dell'Onu Opac sono già state trasferite fuori dal Paese quasi al 90 per cento. Ma soprattutto la tragedia siriana è finita in fondo all'agenda internazionale: chi osa parlare più di convocare una Ginevra III?
Eppure questa sembrava potesse essere un'idea vincente che aveva messo d'accordo sia gli americani che i russi. Washington e Mosca, su suggerimento britannico, avevano pensato che fosse venuto il momento di far sedere intorno a un tavolo per la prima volta sia l'Arabia Saudita che l'Iran. Riad è uno dei principali sponsor delle milizie islamiche anti-Assad mentre Teheran, sia direttamente che attraverso gli alleati Hezbollah libanesi, sostiene da sempre il regime di Damasco.
Ma con Putin e l'America faccia a faccia e a muso duro, Ginevra è naufragata ancora prima di cominciare. Eppure la Siria rimane oggi il cuore della destabilizzazione nel Mediterraneo e del Medio Oriente per almeno tre Paesi: il Libano, l'Iraq e la Turchia. E coinvolge direttamente ormai il governo del premier Tayyip Erdogan sempre più tentato dal muovere guerra su un confine della Nato e sorvegliato dai missili Patriot. Se questo accadesse non sarebbe una fatalità ma un altro tragico errore. (Alberto Negri)