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Questo articolo è stato pubblicato il 25 aprile 2014 alle ore 13:43.
L'ultima modifica è del 28 aprile 2014 alle ore 10:38.
Il profumo inconfondibile della pizza usciva dalle finestre per tutta la via e l'aria di casa si diffondeva tra le nebbie del Belgio. Vecchie e nuove migrazioni. Il Belgio ha una storia di migrazione italiana che parte dal dopoguerra e continua fino ad oggi. Oltre 165mila persone hanno la cittadinanza italiana e la contaminazione è tale che nelle prossime elezioni Ue in testa alla lista del partito socialista vi saranno Marie Arena e Marc Tarabella entrambi di origine italiana. Dalla Sicilia al Belgio è la storia dell'eurocandidata e capolista Marie Arena. Nonno minatore e padre operaio in una industria siderurgica italiana.
Nel nostro Paese poco si conosce delle storie e delle condizioni di lavoro di minatori e operai partiti nel dopoguerra verso il Belgio in cerca di un "Eldorado". Tutto è iniziato con l'accordo "uomo-carbone" tra il governo italiano e belga: scambio di forza lavoro contro carbone. Tarabella è originario della provincia di Lucca il nonno e il padre lavoravano nelle cave di pietra vicino a Liegi. Molti operai e minatori di allora sono ormai in pensione e in tanti soffrono di silicosi e altre malattie conseguenti alle durissime condizioni di lavoro. Le stesse che portarono alla tragedia della miniera di Marcinelle dove sono morte 262 persone di cui 136 italiani l'8 agosto 1956.
L'integrazione non è stata facile, molti sono i pregiudizi subiti e appena finita la guerra gli italiani in Belgio venivano discriminati anche perché associati ai tedeschi.
«Dovete studiare e avere una situazione migliore della nostra ci dicevano i nostri genitori» ricorda l'europarlamentare Tarabella.
Marie Arena racconta di suo padre siciliano e molto tradizionalista: «Ha sempre tenuto moltissimo alla scuola e agli studi e soprattutto all'integrazione. A casa parlavamo in francese mio padre non voleva che parlassimo in italiano: è giusto ricordare le proprie origini ma più importante è integrarsi ».
Ora si può dire che a distanza di sessanta anni gli italiani si siano integrati, ma i problemi rimangono. «Nonostante le tante storie di successo, alcuni non hanno invece avuto la possibilità di studiare e ora, che le industrie anche in Belgio chiudono, molti italiani si trovano in situazioni difficili» ha raccontato la capolista belga dei socialisti.
L'esperienza di migrazione ha in parte influito sulla scelta di fare politica e battersi per i diritti dei lavoratori.
«A scuola un giorno sentii fare un discorso contro i diritti dei lavoratori in concomitanza di uno sciopero dell'industria siderurgica, mi sono sentito offeso» da quel momento è iniziata l'attività politica di Tarabella che a trentuno anni era già sindaco di Anthisnes, nei pressi di Liegi.
Ora, la prossima sfida, per i due italo-belgi è rappresentata dalle elezioni europee. Marc Tarabella è europarlamentare uscente impegnato nella commissione per i diritti della donna, la commissione agricoltura e la commissione per il mercato interno. Tra le priorità del programma di Marie Arena e Marc Tarabella per le prossime europee troviamo: lotta all'austerità, al dumping sociale, realizzazione di un salario minimo europeo e impegno per la solidarietà sociale. Ma anche attenzione costruttiva per la libera circolazione dei lavoratori, lotta contro la concorrenza sleale.
La libera circolazione comincia a essere un problema: negli ultimi mesi si sono verificati in Belgio diversi casi di espulsione di cittadini europei, anche di italiani, che non potevano dimostrare di avere un lavoro sufficiente a mantenersi «Non è che non vogliamo più accogliere lavoratori provenienti da altri Paesi in Belgio, ma il nostro Paese non può pagare la sicurezza sociale anche per i Paesi che non ce l'hanno, senza una sicurezza sociale europea l'Ue non si può costruire» ha commentato Marie Arena.
Il legame con l'Italia rimane ed è naturale « Da bambina partivamo con la mia famiglia in macchina per arrivare in Sicilia, - ha affermato Arena-dove però i miei genitori ci facevano uscire poco ed erano più severi per mostrare che avevano mantenuto la tradizione siciliana anche in Belgio; non ci sono tornata per un po' finchè i miei figli hanno voluto conoscere le origini dei loro nonni e si sono innamorati dell'isola».
Anche Marc Tarabella torna spesso a trovare la famiglia ma anche in vacanza alla scoperta delle bellezze italiane.
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