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Questo articolo è stato pubblicato il 02 luglio 2014 alle ore 10:45.
L'ultima modifica è del 02 luglio 2014 alle ore 11:06.

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La Champions League in esclusiva per il triennio 2015-18 porterà un passaggio di «centinaia di migliaia» di abbonati Sky a passare a Premium. La stima Mediaset, per quanto non quantificata, viene annunciata da Pier Silvio Berlusconi, vicepresidente del gruppo di Cologno Monzese, nel corso della presentazione dei palinsesti autunnali. «Le nostre stimano parlano di centinaia di migliaia di abbonati che passeranno», esordisce Berlusconi aggiungendo che Mediaset si attende «uno spostamento piuttosto netto» di abbonati a partire dal 2015.

La principale competizione calcistica europea sarà trasmessa interamente da Sky Italia nel 2014-15, anche se Mediaset avrà la possibilità di trasmettere in chiaro in esclusiva la migliore partita del mercoledì. Dall'anno successivo, per tre anni, Mediaset si è assicurata l'esclusiva tv del torneo. I numeri, mai confermati dai due broadcaster, parlano di circa 3,6-3,7 milioni di abbonati Sky ai pacchetti Calcio (su un totale di 4,7 milioni di clienti) e di circa 1,6 milioni di abbonati Premium al calcio (su un totale di circa 2 milioni). Berlusconi ha evidenziato l'intenzione di mantenere l'esclusiva della Champions League senza accordi con il concorrente satellitare: «I nostri piani prevedono un'esclusiva assoluta. Abbiamo vinto una battaglia con un gigante abituato a dominare - ha detto riferendosi all'asta per i diritti aggiudicati a febbraio scorso dall'Uefa - Non avremmo mai fatto un'offerta per la Champions League in esclusiva se non ci fossimo stati portati. C'è stato detto un no allo scambio dei diritti che era sempre stato fatto».

Primo semestre negativo per la pubblicità
Primi sei mesi dell'anno ancora in rosso per la raccolta pubblicitaria Mediaset in Italia e scarsa visibilità sul resto dell'anno anche se la sensazione è che «da settembre» qualche miglioramento possa concretizzarsi. È questa la fotografia del difficile momento della pubblicità fornita da Pier Silvio Berlusconi, vicepresidente esecutivo di Mediaset, nella conferenza stampa di presentazione dei palinsesti televisivi autunnali. «La visibilità è molto bassa. Il primo semestre è ancora negativo per quanto riguarda il mercato pubblicitario», ha affermato l'imprenditore specificando che il gruppo di Cologno Monzese sta cercando di non abbassare eccessivamente i prezzi degli spazi pubblicitari da offrire ai clienti («Stiamo facendo una battaglia per mantenere i prezzi») a differenza di quanto messo in atto da altri operatori. «Non ci sono segnali veri di una ripartenza dei consumi e, per quel che ci riguarda, degli investimenti pubblicitari», ha poi ripreso auspicando un'inversione di rotta: «La sensazione è che da settembre qualcosa debba succedere». In occasione dei risultati del I trimestre 2014, periodo nel quale la raccolta è calata dell'1,8%, il management di Mediaset aveva indicato previsioni di un II trimestre altrettanto debole.

Ripresi i colloqui con Al Jazeera per Premium
I colloqui tra Mediaset e Al Jazeera in vista di un ingresso del gruppo televisivo del Qatar in Premium stanno riprendendo dopo una fase di rallentamento dovuta alle questioni delicate dei diritti del calcio. È Pier Silvio Berlusconi, vicepresidente esecutivo di Mediaset, a precisarlo nella serata di presentazione dei palinsesti televisivi del prossimo autunno. «Siamo stati avvicinati da diversi player tra cui anche Al Jazeera per un accordo su Premium in Italia - ricorda l'imprenditore - Abbiamo noi stessi rallentato perchè c'erano questioni troppo grosse da risolvere come la Champions League e la Serie A. Ora riprenderemo». Più volte, anche negli ultimi mesi, i vertici di Mediaset hanno sottolineato la volontà di puntare a un'alleanza sulla pay tv italiana ma di non essere intenzionati a una vendita. Le trattative da inizio anno si sono concentrate soprattutto su Al Jazeera e su Canal Plus (gruppo Vivendi) ma i rumors più recenti segnalano che il gruppo arabo sembra avere più chance di concludere una partnership con Cologno Monzese. Berlusconi comunque lascia la porta aperta a soluzioni diverse: «Ci sono anche altri soggetti che potrebbero essere interessati a una partnership su Premium».

Probabile uscita da pay tv
Mediaset e Telefonica sembrano «aver trovato la strada giusta» per risolvere il riassetto di Digital+, la pay-tv spagnola partecipata dai due gruppi e controllata da Prisa, e per definire nuove collaborazioni di tipo industriale. Lo ha affermato il vicepresidente esecutivo di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi, nel corso della conferenza stampa a conclusione del lancio dei nuovi palinsesti autunnali. A tre giorni dalla scadenza fissata per ridefinire l'azionariato di D+ (4 luglio), Berlusconi non si sbilancia esplicitamente sul contenuto delle trattative in corso con il gruppo spagnolo, ma le espressioni usate lasciano intendere una molto probabile vendita della partecipazione di minoranza in Digital+ (22% la quota Mediaset) con la conseguente archiviazione del progetto di integrare le pay-tv di Cologno Monzese in Italia e Spagna: «L'integrazione delle attività pay in Italia e Spagna aveva un senso ma è chiaro che non abbiamo mai pensato di poter dominare. Aveva un senso trovare sinergie, ora vediamo» ha spiegato facendo riferimento ai rapporti di forza azionari con Telefonica.
Il vicepresidente di Mediaset non nasconde che da parte degli spagnoli ci sia «la volontà di portare avanti il progetto pay da soli nel loro Paese» e che anche lo stesso governo di Madrid temesse una partnership sulla pay che in futuro potesse aprirsi ad altri gruppi esteri (e in particolare ad AlJazeera): «Non ci sono solo gli interessi di Mediaset. C'è la difesa di un ambito dove l'ingresso di stranieri, e non mi riferiscono a noi, non è visto come il massimo». Contestualmente alla soluzione del nodo D+, Mediaset e Telefonica dovrebbero invece concludere una nuova alleanza su altri fronti: «Pensiamo di avere collaborazioni strategiche e di aver trovato la strada giusta con Telefonica. Stiamo dialogando per trovare strategie comuni» ha concluso. Telefonica ha presentato un'offerta di circa 350 milioni a Mediaset per il 22% di Digital+: la vendita porterebbe il gruppo iberico a detenere l'intero pacchetto azionario della pay-tv. Nel caso in cui le parti non raggiungessero un accordo, Mediaset Espana entro venerdì può decidere se rilanciare puntando a incrementare la posizione in D+ oppure esercitare il diritto di trascinamento cedendo la quota a Telefonica per meno di 300 milioni o ancora può decidere di mantenere il suo 22%.

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