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Questo articolo è stato pubblicato il 03 luglio 2014 alle ore 13:31.
L'ultima modifica è del 03 luglio 2014 alle ore 17:54.

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Raffaele Cantone (Ansa)Raffaele Cantone (Ansa)

Segnali positivi per la lotta alla corruzione in Italia, dall'aumento dei poteri dell'Authority -«in linea con le indicazioni del Consiglio d'Europa che ha chiesto di fortificare» gli organismo nazionali di controllo - alla scelta, incerta fino all'ultimo, di sopprimere l'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici, trasferendo i le sue competenze all'Anticorruzione. A dirlo, in un'audizione sul decreto legge Pa davanti alla commissione Affari costituzionali della Camera, è Raffaele Cantone, da poco alla guida dell'Autorità nazionale anticorruzione.

Poteri sanzionatori e unità Expo "a tempo", le modifiche sollecitate dall'Anac
Cantone ha sollecitato anche una serie di «piccole modifiche» al decreto, per esempio all'articolo 19, in modo da ampliare la norma sui poteri sanzionatori dell'Autorità anticorruzione. Il commissario ha chiesto anche modifiche sull'articolo 30 «che prevede l'istituzione dell'unità speciale per l'Expo 2015». In particolare, si tratterebbe di introdurre un termine all'attività dell'unità, legato o al termine della società dell'Expo o alla chiusura della manifestazione, a fine 2015. Per consentire al presidente dell'Anac di commissariare le commesse pubbliche frutto di attività illecite è anche «opportuno», secondo Cantone, che la magistratura sia obbligata a segnalare all'Autorità «quanto meno il decreto di rinvio a giudizio con emissioni di misura cautelare».

In Dl Pa «poteri nuovi ma non straordinari»
Nel pomeriggio, Cantone è tornato sul riassetto degli organismi di controllo su corruzione e appalti nel corso di una tavola rotonda promossa dalla Corte dei Conti. Riferendosi nuovamente alle norme sull'Authority contenute nel Decreto legge Pa, Cantone ha sottolineato come siano previsti «poteri nuovi, ma non straordinari, e non ci sono vestiti da Superman o la bacchetta magica». «Non credo che la mia nomina - ha sottolineato ancora Cantone - sia stata indispensabile né tantomeno potrà essere risolutiva di chissà quali problemi: i problemi della corruzione, come quelli della mafia, non possono essere risolti in sei mesi o in sei anni ma occorre cercare di inserire un sistema virtuoso». In un passaggio, presi di mira i troppi procedimenti per corruzione o abuso d'ufficio che si chiudono con una prescrizione: «Così si manda un segnale devastante».

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