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Questo articolo è stato pubblicato il 10 luglio 2014 alle ore 17:31.
L'ultima modifica è del 10 luglio 2014 alle ore 21:00.

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Il Banco Espirito Santo, la principale banca portoghese per capitalizzazione, ha chiuso in con un calo del 17% alla Borsa di Lisbona. La Banca centrale del paese lusitano ha cercato di rassicurare gli investitori affermando che l'istituto è protetto e non corre pericoli. Il gruppo è sotto i fari dei mercati per il ritardato pagamento «a pochi clienti» degli interessi sulle obbligazioni della controllata lussemburghese, la Espirito Santo international che ha dato il via alla crisi nel momento in cui ha annunciato che «attualmente sta valutando l'impatto finanziario della sua esposizione» al punto da ritardare i pagamenti sui titoli a breve.

Il Fondo monetario europeo ha precisato con una nota che il sistema bancario portoghese «è stato in grado di resistere alla crisi senza significative turbolenze, aiutato dal sostanziale supporto di capitali pubblici e misure straordinarie della Banca centrale europea. Tuttavia, come la Banca del Portogallo ammette, restano sacche di vulnerabilità, che giustificano in alcuni casi misure correttive e in altri casi una supervisione invasiva». Il Fondo, si legge ancora nella nota, «non commenta su singoli istituti finanziari».

Nella catena di comando la Espirito Santo International detiene il 100% della Rioforte che a sua volta detiene il 49,3% della ESFG, Espirito Santo Finacial Group che a sua volta detiene in portafoglio il 25,1% della Banca Espirito Santo.

Anche il Crédit Agricole, il gigante del credito francese, detiene il 14,6% della Bes, la Banca Espirito Santo. Altro azionista importante della maggiore banca portoghese quotata è la Portugal Telecom, che detiene il 2,1% mentre la banca ha a sua volta una partecipazione incrociata dello 10,1% in Portugal Telecom.

Mentre la Banca centrale del Portogallo ha detto che il Banco Espirito Santo non corre «rischi di contagio», gli investitori che stanno affrontando la possibilità di perdite sui bond possono provare, secondo Bank of America, a fare ricorso per tutelarsi. Si stima che circa 2,55 miliardi di euro in obbligazioni sia la cifra in questione, secondo stime rese note dalla società Merrion Stockbrokers Ltd di Dublino.

«C'è un vuoto di informazioni da parte della banca, accompagnato da una marea di cattivi segnali provenienti dal gruppo - ha commentato Richard Thomas, analista di Bank of America a Londra - . Tutti stanno dicendo che la crisi è circoscritta, ma il mercato chiede di avere le cifre esatte e di lasciare a ciascuno la valutazione».

La borsa di Lisbona ha perso il 4% sulle scia di queste notizie, con un effetto contagio anche sugli altri listini europei.

Intanto i rendimenti lordi e spread dei titoli di Stato del paese sono partiti al rialzo.
C'è già un primo effetto contagio dei problemi ai paesi confinanti: è stata annullata un'asta di bond del Banco Popular Espagnol.

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