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Questo articolo è stato pubblicato il 10 luglio 2014 alle ore 20:54.
L'ultima modifica è del 11 luglio 2014 alle ore 19:48.

Un uomo cammina sulla macerie di alcuni edifici distrutti dai bombardamenti israeliani su Gaza (Reuters)Un uomo cammina sulla macerie di alcuni edifici distrutti dai bombardamenti israeliani su Gaza (Reuters)

Un "avvertimento" alle linee aeree straniere di sospendere i voli per Tel Aviv è stato lanciato dal braccio di armato di Hamas, che stamane ha indirizzato almeno quattro razzi - intercettati dalle batterie difensive israeliane - verso l'aeroporto internazionale Ben Gurion. Lo riferisce l'agenzia palestinese Maa, mentre le sirene di allarme stanno risuonando per la seconda volta oggi a Tel Aviv.

«Nessuna pressione internazionale ci impedirà di agire contro i terroristi a Gaza», ha replicato il premier Benyamin Netanyahu.

Due miliziani di Hamas sono stati centrati da un razzo israeliano e uccisi mentre attraversano in macchina una via del rione al-Bureij di Gaza. Stando all'ultimo bilancio aggiornato di fonte palestinese, sale così a un centinaio il totale dei morti nella Striscia in seguito ai raid israeliani di questa settimana.

La notte scorsa i raid aerei israeliani hanno fatto almeno 6 morti. Uno di questi era Anas Abu al-Kassun, miliziano della Jihad islamica, ucciso a Tel el-Hawa, quartiere di Gaza. Gli altri cinque, tra i quali una donna, si trovavano in un'abitazione a Rafah quando sono stati centrati dal fuoco israeliano. Almeno 15 persone sono rimaste ferite. In tutto sono 95 i morti nella Striscia da quando martedì scorso è cominciata l'offensiva militare dello Stato ebraico.

Continuano anche i razzi sparati da Gaza e per lo più intercettati. Uno ha centrato un rifornimento di carburante nel sud di Israele e causato una potente esplosione. Vi sono, ha riferito l'esercito israeliano, almeno tre feriti. Il razzo era parte di una salva che ha avuto come obiettivo Ashdod, città portuale a circa 28 km da Gaza. Uno dei feriti è grave, ha detto il portavoce dei servizi di emergenza Eli Bin.

«Hamas è pronto a combattere per mesi»: è l'avvertimento giunto la scorsa notte da Mahmud a-Zahar, dirigente di Hamas, in un'intervista telefonica ad una emittente di Gaza. Un cessate il fuoco, ha aggiunto, dovrà rispettare le condizioni di Hamas come la rimozione del blocco di Gaza e la liberazione dei detenuti arrestati il mese scorso.

Hamas ha inoltre rivendicato la salva di razzi lanciati verso Israele - e per cui sono risuonate le sirene nella zona di Tel Aviv - come il suo primo deliberato tentativo «di colpire l'aeroporto Ben Gurion». Lo riporta Ynet sostenendo che la fazione islamica ha fatto sapere di aver lanciato quattro razzi M-75 verso l'aeroporto.

Intanto, gli Stati Uniti dicono no a un attacco di terra da parte di Israele. «Nessuno vuole assistere a un'invasione della Striscia di Gaza. Per questo è importante un allentamento delle tensioni», ha detto la portavoce del Dipartimento di Stato, Jennifer Psaki. Allo stesso tempo Psaki ha ribadito la posizione americana sulla crisi, ricordando che «nessun Paese può accettare che razzi siano sparati contro civili e pertanto sosteniamo il diritto di Israele di difendersi contro questi attacchi».

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