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Questo articolo è stato pubblicato il 13 luglio 2014 alle ore 15:33.
L'ultima modifica è del 14 luglio 2014 alle ore 00:33.

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(Afp)(Afp)

Israele ha iniziato a dirigere un fuoco di artiglieria su quell'area, utilizzata secondo l'esercito come zona di lancio di razzi a lunga gittata. Per il momento non si hanno particolari sull'effetto di quest'attacco. Dopo l'ultimatum di Israele in vista di un attacco massiccio nel nord della Striscia, circa 10mila abitanti della striscia di Gaza hanno abbandonato le loro case. Tre località situate all'estremità Nord della Striscia - Beit Lahya, a-Atatra e Salatin - si sono trasformate stamane in agglomerati fantasma dopo le minacce israeliane di iniziare presto bombardamenti a tappeto. Fonti locali riferiscono che migliaia di abitanti hanno abbandonato a precipizio la scorsa notte le loro abitazioni e si sono rifugiati in istituti scolastici dell'Unrwa (l'agenzia Onu per i profughi) nella speranza che essi non saranno colpiti da Israele.

Queste persone, secondo quanto constatato dall'Ansa sul posto, sono arrivate senza alcun bagaglio. Molte non hanno potuto nemmeno consumare, la scorsa notte, il pasto rituale del Ramadan e di conseguenza sono ancora a digiuno. In tutti regna la apprensione per il fatto che al termine del conflitto resteranno senza tetto. Israele ha spiegato la necessità di evacuare quei rioni perché da là, si afferma, vengono sparati i razzi di Hamas a lunga gittata capaci di colpire non solo Tel Aviv e Gerusalemme ma anche - almeno in teoria - Haifa.

L'appello e gli attacchi di Hamas
Hamas ha chiesto loro di fare ritorno nelle proprie abitazioni, dopo che centinaia di famiglie si sono dirette nei centri di accoglienza. «A tutti i figli del nostro popolo che hanno evacuato le loro case: tornate imemdiatamente e non abbandonate le vostre abitazioni. Seguite le istruzioni del ministero dell'Interno», recita il messaggio lanciato da Hamas e riportato dai media israeliani. Anche stasera, come nei giorni scorsi, Hamas ha sincronizzato il lancio di una raffica di razzi verso obiettivi disparati in Israele con l'inizio dei telegiornali delle tre maggiori reti nazionali israeliane, alle 20 locali (le 19 in Italia). Stasera, mentre scorrevano i titoli di apertura, sirene di allarme sono risuonate contemporaneamente in una ventina di località nel sud e nel centro di Gerusalemme.

Sirene a Tel Aviv
Nel frattempo le sirene d'allarme sono risuonate a Tel Aviv. Lo riferisce l'Ansa. Si sono sentite due forti esplosioni. Sono stati due i razzi intercettati e abbattuti dal sistema di Difesa israeliano anti-missile, «Iron Dome» (cupola di ferro) sull'area metropolitana di Tel Aviv. Lo rende noto il portavoce militare israeliano. Sirene risuonano anche nel Nord di Israele: a Naharya (al confine col Libano); a Haifa e a Hadera. Hamas ha continuato a lanciare per tutta la giornata razzi contro Israele. La televisione di Hamas sostiene che il suo braccio armato ha sparato simultaneamente da Gaza razzi M 75 verso Tel Aviv e un razzo R 160 in direzione di Haifa. In Israele non si ha per ora notizia di vittime. A Naharya, al confine col Libano, le sirene sono entrate in funzione per un falso allarme. Al sesto giorno dell'offensiva militare Protective Edge, il bilancio dei razzi partiti da Gaza é di oltre 800: circa 660 hanno colpito Israele senza fare vittime; mentre 173 sono stati intercettati dal sistema di difesa anti-aerea.

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