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Questo articolo è stato pubblicato il 15 luglio 2014 alle ore 12:21.
L'ultima modifica è del 15 luglio 2014 alle ore 15:49.

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«Non acquisteremo niente che non sia più che sicuro per i piloti e in grado di funzionare». Lo ha detto il ministro della difesa Roberta Pinotti a proposito dei caccia F35, dopo gli ultimi problemi tecnici che ci sono stati per i nuovi cacciabombardieri Usa. «Esiste un atteggiamento di grande trasparenza - ha aggiunto Pinotti all'Air show di Farnborough - e sappiamo che è un progetto tecnologico complesso. È ovvio che se ci sono dei problemi devono essere risolti».

Pentagono li autorizza a volare ancora
Intanto però il Pentagono ha autorizzato gli F35 a volare di nuovo, dopo averli costretti a terra la settimana scorsa. Lo annuncia il Pentagono, precisando che l'autorizzazione è "limitata" in funzione delle ispezioni ai reattori. Resta in forse l'apparizione degli F35 al salone aeronautico di Farnborough.

Pinotti: necessario segnale per ricadute sul lavoro
Riguardo alle richieste avanzate dall'amministatore delegato della Finmeccanica, affinché la partecipazione italiana al progetto abbia una maggior ricaduta tecnologica, il ministro della Difesa ha assicurato il suo impegno. «Considero questa - sono parole della Pinotti - una condizione fondamentale. Sono stata recentemente negli Stati Uniti - ha riferito - dove abbiamo parlato di tutto, l'Italia è un alleato importante e ha sempre fatto scelte importanti per sostenere questa alleanza, ma abbiamo detto che abbiamo bisogno di un segnale importante per quanto riguarda le ricadute sul lavoro. La politica deve aprire la strada, abbiamo trovato molta attenzione da parte degli Stati Uniti e credo che il messaggio sia stato recepito».

L'Italia al momento ha previsto di acquistare 90 nuovi caccia, ma il programma potrebbe essere rivisto al ribasso in ragione delle difficoltà nel bilancio pubblico. Lo scorso 24 giugno Pinotti, in audizione davanti alle Commissioni Difesa di Camera e Senato, aveva detto che il «programma complessivo» relativo all'acquisto da parte dell'Italia dei caccia F35 resta sospeso e «sarà definito nuovamente» dopo la stesura del Libro Bianco per la Difesa che definirà ciò che serve «per soddisfare le nostre necessità di difesa». Il ministro aveva aggiunto che, allo stato, i contratti già sottoscritti e operanti riguardano solo i lotti 6 e 7, per sei velivoli complessivi.

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