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Questo articolo è stato pubblicato il 24 giugno 2014 alle ore 16:13.
L'ultima modifica è del 24 giugno 2014 alle ore 23:13.

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Il «programma complessivo» relativo all'acquisto da parte dell'Italia dei caccia F35 resta sospeso e «sarà definito nuovamente» dopo la stesura del Libro Bianco per la Difesa che definirà ciò che serve "per soddisfare le nostre necessità di difesa". Lo ha detto il ministro Roberta Pinotti, in audizione davanti alle Commissioni Difesa di Camera e Senato.
Il ministro ha aggiunto che, allo stato, i contratti già sottoscritti e operanti riguardano solo i lotti 6 e 7, per sei velivoli complessivi.

Il ministro ha poi aggiunto che la sospensione del programma degli F35 è «doverosa» ma «implica tuttavia oneri non trascurabili e, soprattutto, prospetta il rischio di causare effetti particolarmente negativi in termini di sostenibilità industriale». Dopo la risoluzione approvata in Parlamento, ha ricordato Pinotti, «il Governo ha deciso di sospendere temporaneamente ogni ulteriore attività contrattuale, successiva a quelle già sottoscritte e operanti». Quindi, «fatta salva l'attività relativa agli oneri non ricorrenti di produzione, supporto e aggiornamento, i quali sono condivisi con tutti gli altri partner internazionali, nonchè le attività relative alla produzione ed equipaggiamento dei due lotti numero 6 e numero 7, i cui contratti erano già sottoscritti e operanti, nessuna altra attività contrattuale di acquisizione è stata affidata all'Ufficio di programma». Il Ministro ha ricordato che «il programma complessivo sarà definito nuovamente a valle della stesura del Libro Bianco per la difesa, ovvero dopo che saranno stati definiti gli obiettivi di capacità che le Forze armate dovranno raggiungere, per soddisfare le nostre necessità di difesa».

Avviate le operazioni di assemblaggio dei primi velivoli italiani

«Nel sito produttivo di Cameri - ha spiegato il ministro - si stanno attraversando, in questi mesi, fasi assolutamente cruciali per il buon esito dell'intero progetto, giacché l'avvio della fase produttiva significa anche l'avvio di quella curva di apprendimento che, nel tempo e in proporzione coi carichi di lavoro, permette al sistema produttivo di imparare a fare, nei tempi e nei costi richiesti dalla competizione internazionale. Qualora le attività produttive relative ai lotti successivi rispetto al numero 6 e 7 non dovessero essere avviate, si determinerebbe una interruzione della citata 'curva di apprendimentò e, quindi, un peggioramento sostanziale della competitività dell'intero sito produttivo».
Ciò determinerebbe, «come diretta e immediata conseguenza, che le commesse internazionali provenienti dagli altri Paesi che hanno deciso di acquisire l'F35 sarebbero inesorabilmente dirottate verso lo stabilimento statunitense. L'Italia - ha ricordato Pinotti - è l'unico altro Paese al mondo ad avere un sito produttivo al di fuori degli Usa; altri Paesi, in Asia e in Europa, stanno però investendo risorse per acquisire una certa capacità produttiva. Noi siamo partiti per primi e, al momento, abbiamo un vantaggio temporale non indifferente, che deve però tradursi in un vantaggio competitivo». In sostanza, «se ci fermiamo ora, gli altri potranno sorpassarci e, a quel punto, sarà molto difficile domani riconquistare il terreno perduto». Per tutto questo ha concluso il ministro «chiederò la collaborazione delle autorità Usa affinché sia incrementato nei prossimi anni il carico di lavoro per lo stabilimento di Cameri, in modo da compensare la riduzione delle attività produttive connesse con le esigenze italiane. Nei prossimi giorni mi recherò negli Stati Uniti e anche questo sarà uno dei temi in agenda»

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