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Questo articolo è stato pubblicato il 16 luglio 2014 alle ore 20:15.
L'ultima modifica è del 16 luglio 2014 alle ore 22:59.

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Sull'ultimo viaggio della Costa Concordia verso la demolizione nel porto di Genova-Voltri entra in scena anche il ministro francese dell'Ambiente, Sègolène Royal. Royal vuole la "prova scritta" del completo pompaggio degli idrocarburi dal relitto del Costa Concordia. In una missiva inviata al sindaco di Bastia, Gilles Simoni, la Royal ritiene anche «inaccettabili» le presunte approssimazioni nella definizione dell'itinerario per trasportare la nave dal Giglio a Genova.

Confermata per lunedì la partenza della nave verso il porto di demolizione
Nonostante il vento che soffia sull'isola del Giglio rallenti le operazioni per il completo rigalleggiamento della Costa Concordia la partenza del relitto verso il porto di Genova per le operazioni di smantellamento resta confermata per lunedì. «L'obiettivo - ha detto il responsabile di Costa Franco Porcellacchia - è quello di terminare il lavoro lunedì e si tratta di una meta raggiungibile anche se non abbiamo tempi certi, non esiste una tabella con una tempistica precisa». C'è stata qualche «difficoltà e qualche imprevisto con le catene ma siamo ampiamente nella finestra temporale prevista», ha sottolineato il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, spiegando che «domani ci saranno le prime fasi del rigalleggiamento e avremo risposte più certe sulle tempistiche». Intanto l'Osservatorio per il monitoraggio ambientale ha fatto sapere di non aver rilevato danni alla qualità delle acque.

Royal vuole rassicurazioni scritte sull'assenza di idrocarburi
Nella lettera, rivelata da Corse Net Info, Ségolène Royal cerca di rassicurare il sindaco di Bastia sulle sue preoccupazioni rispetto alla rimozione della Concordia: «Ho ricevuto la sua lettera riguardante le preoccupazioni relative al passaggio del convoglio 'Costa Concordia' al largo delle coste della Corsica. Ho immediatamente chiesto al prefetto marittimo del Mediterraneo, vice ammiraglio Yves Joly, in accordo con il mio collega ministro della Difesa, di adottare tutte le disposizioni» a riguardo. Royal scrive di aver chiesto «vigilanza sui tre punti seguenti: fornirmi una prova scritta e incontestabile del pompaggio completo degli idrocarburi dai serbatoi; fornire la prova di assenza di rischi legati ad altre sostanze pericolose (...); l'itinerario preciso del convoglio». Il ministro ha anche rilevato che «circolano molteplici informazioni sulla prossimità del passaggio al largo di Capo Corsica» e auspica di «avere l'informazione esatta, visto che questa incertezza è inaccettabile».

Una nave francese per accompagnare il convoglio
Ségolène Royal chiede anche «garanzie sui mezzi di accompagnamento previsti dalle autorità italiane in caso di difficoltà». Per parare ogni eventualità, scrive la ex candidata socialista nella corsa all'Eliseo del 2007, «il prefetto marittimo del Mediterraneo ha già previsto di inviare sulla zona una nave di sostegno e assistenza contro l'inquinamento 'Jason', per accompagnare il convoglio seguendo il litorale dell'alta Corsica alla stessa velocità» della Concordia. La Royal riferisce che incontrerà questo pomeriggio a Milano il ministro italiano dell'Ambiente, Gianluca Galletti, «per dirgli che fin quando le prove di cui ho parlato più sopra non mi saranno comunicate, autorizzare la partenza del Costa Concordia non mi pare pensabile. Sono sicura che lui sarà altrettanto attento nel preservare le coste francesi e le coste italiane da un inaccettabile oltraggio all'ambiente».

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