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Questo articolo è stato pubblicato il 18 luglio 2014 alle ore 19:40.
L'ultima modifica è del 18 luglio 2014 alle ore 21:30.

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(Ansa)(Ansa)

Da luglio a dicembre il personale Alitalia si vedrà ridurre lo stipendio da un minimo di 85 euro al mese per i lavoratori di terra fino ad oltre 1.300 euro per i comandanti più anziani e dirigenti. Hostess e steward si vedranno togliere dalla busta paga circa 300 euro al mese. È quanto prevede il contributo solidaristico contenuto nell'accordo firmato ieri da Filt Cgil e Fit Cisl. Il contributo è progressivo in base alle varie fasce di reddito e non è previsto per retribuzioni sotto i 20 mila euro annui.

Intanto proseguono le trattative sindacali, dopo il no della Uil e il sì di Cgil e Cisl. Ugl e Usb hanno firmato oggi. Potrebbero così rientrare le denunce della Uilt, secondo cui, con solo Filt e Fit d'accordo, non si sarebbe superata la soglia del 50% più uno della rappresentanza. «Ora - ha annunciato il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi - siamo al 65%». E a completare un altro tassello del puzzle Alitalia-Etihad è anche Poste, che ha deciso di aderire al nuovo impegno finanziario che verrà chiesto ai soci.

«Passo dopo passo stiamo andando avanti per realizzare l'operazione con Etihad», ha commentato Lupi, spiegando che dopo Poste e le banche anche la questione sindacale si sta risolvendo: «L'Ugl è venuta a firmare previo alcune giuste garanzie.Mi auguro che anche la Uil capisca che è importante la rappresentanza, ma è importante anche che ci sia una compagnia di bandiera dove i lavoratori possano essere rappresentati».

Il sindacato di Luigi Angeletti, però, rimane sulla propria posizione. In mattinata la sigla di categoria ha inviato una lettera all'ad di Alitalia Gabriele Del Torchio invitandolo a non attuare gli accordi firmati solo da Filt e Fit perché «illegittimi» e minacciando azioni legali. Un successivo comunicato del segretario generale della Uilt Claudio Tarlazzi denunciava la nullità degli accordi per la mancanza del 50% più uno della rappresentanza. Ora non sussisterebbero più le condizioni.

Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, aveva commentato in giornata che «sarebbe molto grave se da una discussione legittima tra le parti in Italia, si producesse che l'accordo tra Alitalia e Etihad non si può fare». Poletti ha auspicato che la discussione «non rappresenti un elemento di complicazione. Sono tra quelli che auspicano che non ci siano difficoltà, perché sono convinto del valore e dell'utilità dell'accordo tra Alitalia e Etihad».

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