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Questo articolo è stato pubblicato il 19 luglio 2014 alle ore 08:12.

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di Giuseppe Maria Pignataro Dopo la grande crisi finanziaria del 2008-2009 si è cominciato a discutere di Eurobonds e l'argomento viene riproposto a corrente alternata soprattutto quando, nonostante gli sforzi messi in campo, non si profilano vie d'uscita risolutive alla crisi europea. Oggi il dibattito si è riacceso soprattutto nel nostro paese.
Cosa sono gli Eurobonds? Sono titoli di debito emessi da un'agenzia o da un fondo europeo per finanziare i paesi facenti parte della zona Euro che godrebbero della garanzia («joint and several») di tutti i paesi dell'eurozona a prescindere dal beneficiario delle singole emissioni e che andrebbero a sostituire o ad affiancare i titoli emessi dai singoli Stati.
Perché vengono proposti sotto varie forme (Stability bond, Debt redemption fund, Euro Unions Bond, ecc.) come soluzione per fronteggiare la crisi attuale? I fautori sostengono che si tratterebbe di uno strumento di debt management (gestione del debito), di redenzione del debito e/o di finanziamento di maggiore spesa per nuovi investimenti che aiuterebbero gli Stati in difficoltà a uscire con gradualità dalla crisi, evitando di cadere vittime della speculazione e/o rischiare l'insolvenza a causa dei tassi insostenibili richiesti per finanziare il proprio debito. Pertanto i sostenitori invocano lo strumento al fine di consentire:
- ai paesi con le finanze pubbliche più compromesse di collocare i propri titoli di debito senza particolari difficoltà e a condizioni vantaggiose, aprendo spazi in bilancio per sostenere la crescita;
- ai paesi più forti di evitare che i paesi in difficoltà, qualora fossero risucchiati nel vortice della speculazione, contagino tutta l'eurozona determinando effetti depressivi anche sulle economie dei paesi forti.
Per contro, la Germania e non pochi altri paesi del Nord, sono molto restii ad adottare gli Eurobonds in tutte le loro diverse formulazioni e le loro argomentazioni sono:
- implicano obbligazioni solidali sul debito e quindi comportano cambiamenti della gestione fiscale di ogni paese;
- l'utilità che viene loro attribuita è quella di contenere la crisi e prevenire futuri fallimenti; in realtà, sarebbero inefficaci in entrambi i casi e per contenere la crisi ci sono soluzioni migliori come gli aiuti mirati ai singoli Stati;
- sono una cattiva idea non solo perché trasferiscono debolezze tra paesi ma perché il trasferimento avverrebbe in modo non trasparente e non controllabile;
- sarebbero certamente un modo per cementare i problemi strutturali dell'Europa;
- ogni soluzione deve saper distinguere rispetto a quale problema viene proposta: problemi di illiquidità, di insolvenza o di deficit strutturale; la proposta degli Eurobonds non distingue questi aspetti e pertanto sarebbe in contrasto con la necessità di trasparenza e di stimolo a trovare le soluzioni appropriate;

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