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Questo articolo è stato pubblicato il 19 luglio 2014 alle ore 18:32.
L'ultima modifica è del 19 luglio 2014 alle ore 20:41.

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(Afp)(Afp)

Il Consiglio Ue ha nominato formalmente in accordo con il presidente della Commissione, quattro nuovi commissari: Jyrki Katainen, finlandese, rimpiazzerà Olli Rehn agli affari economici, Jacek Dominik, polacco, rimpiazzerà Janusz Lewandowski al bilancio, Ferdinando Nelli Feroci rimpiazzerà Antonio Tajani all'industria, Martine Reicherts, lussemburghese, rimpiazzerà Viviane Reding al settore giustizia e diritti fondamentali.

Proprio Katainen, il quarantaduenne ex premier conservatore finlandese campione dell'austerità gradito ad Angela Merkel che aveva lasciato la carica di primo ministro del suo Paese a due mesi dalle elezioni europee, oggi ha parlato anche di Italia in un'intervista con il quotidiano Die Welt. «Ci sono le regole e c'è spazio per la flessibilità. Sappiamo che in Italia è stato preparato un piano di riforme molto promettente. Deve essere ora tradotto in pratica ed attuato», ha detto Katainen. In Italia, ha osservato, «ci sono diverse riforme strutturali in cantiere».

«Parliamone guardandoci negli occhi per vedere se si trovano delle soluzioni che non mettano in questione il patto di stabilità o la credibilità dell'Eurozona». Poi una riflessione sulla flessibilità: «La storia dimostra che la flessibilità arriva quando serve. Sono d'accordo con il Consiglio europeo: non si devono cambiare le regole, bensì utilizzare i margini che già esistono e che sono stati utilizzati diverse volte con diversi paesi. Non ci può essere un'interpretazione radicalmente nuova delle regole».

Sulle misure del governo di Roma, ha continuato il commissario, «non voglio dare un giudizio politico, anche le autorità italiane ammettono le difficoltà di attuazione». «Non basta comprare una medicina; bisogna ingerirla perché aiuti». Per l'Italia, ha aggiunto il commissario nel colloquio con il giornale tedesco, «vedo due sfide, l'alto debito pubblico e il basso livello di produttività e competitività. Il governo Renzi ha disegnato piani ambiziosi in una fase in cui ci sono le condizioni per realizzarli. Noi intendiamo sostenere questo processo».

Due giorni fa in un'intervista con Reuters, Katainen non era stato tenero con L'Italia e la Francia. Aveva prima chiarito in generale che i governi che vogliono puntare su investimenti pubblici devono avere come priorità il taglio della spesa pubblica. E in particolare sulle pressioni di Italia e Francia che hanno messo in discussione il limite del 3% sul deficit pubblico, Katainen aveva risposto: questi governi dovrebbero chiedersi perché le loro economie crescano meno delle altre nonostante l'alta spesa pubblica.

La replica del governo italiano a Katainen
«Con tutto il rispetto per Katainen, ciò che è giusto e ciò che è sbagliato in Europa non lo dice il commissario pro tempore finlandese, ma il Consiglio dell'Unione. E il Consiglio ha parlato chiaro su crescita e flessibilità, di solo rigore l'Europa non campa». Così il sottosegretario con delega alle Politiche europee, Sandro Gozi, replica alle parole del nuovo commissario per gli Affari economici e monetari contrario ad una «interpretazione creativa» del patto di Stabilità.


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