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Questo articolo è stato pubblicato il 23 luglio 2014 alle ore 07:27.
L'ultima modifica è del 23 luglio 2014 alle ore 08:01.

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ISOLA DEL GIGLIO - Il 13 gennaio 2012 naufragò su un piccolo scoglio davanti al porto dell'isola del Giglio con 4.229 persone a bordo, 32 delle quali non hanno più fatto ritorno a casa. Questa mattina, intorno alle 12, la Costa Concordia partirà per il suo ultimo viaggio - a rimorchio - da quelle stesse acque dell'isoletta dell'arcipelago toscano, dopo 30 mesi di operazioni tecnico-ingegneristiche senza precedenti che l'hanno raddrizzata e fatta rigalleggiare, e un miliardo di euro speso dalla compagnia Costa Crociere (gruppo americano Carnival).

Nell'ultimo viaggio verso il porto di Genova-Voltri, dove sarà smantellata, la nave diventata relitto sarà "accompagnata" da 12 persone - guidate dal salvage master Nick Sloane - che si alterneranno nella sala operativa installata sulla parte più alta, e da 14 mezzi tra cui, fondamentali, due rimorchiatori a prua (Blizzard e Resolve, con una capacità di tiro di 135mila tonnellate) che traineranno il relitto, e due rimorchiatori ausiliari a poppa pronti a intervenire in caso di necessità.

A comporre il convoglio anche navi-spazzino per raccogliere eventuali sostanze inquinanti, imbarcazioni delle forze dell'ordine, un Atr42 destinato a rilevare eventuali forme di inquinamento della Guardia costiera, che impiegherà pure un elicottero, due motovedette e una nave di 95 metri sulla quale si trovano quattro battelli veloci pronti ad essere messi in mare all'occorrenza. Tutto questo per garantire la sicurezza del traffico marittimo, nonostante il divieto emanato nel raggio di tre miglia a partire dal centro della Concordia. Interdetto anche lo spazio aereo.

La velocità del convoglio sarà di due nodi all'ora, quella che il capo della Protezione civile e commissario all'emergenza Concordia, Franco Gabrielli, ha definito "passo sostenuto". Per raggiungere Genova ci vorranno quattro giorni, seguendo la rotta di 191 miglia (la più corta) che porterà la Concordia a nord del Giglio per poi virare a ovest e procedere tra l'isola di Montecristo e quella di Pianosa, proseguendo poi verso nord ovest e arrivando a Genova domenica, dopo quattro giorni di viaggio. L'ingresso in porto non sarà rapido, ci vorranno 3-4 ore per entrare e 4-6 ore per ormeggiare il relitto, che sarà smaltito dal consorzio Saipem-San Giorgio del Porto.

Continua intanto la polemica innescata dal Governo francese sulla mancanza di informazioni ricevute dall'Italia sulla rotta seguita dalla Concordia, accompagnata dalla richiesta di garanzie dai rischi di inquinamento; il nostro Paese ha chiarito che la rotta della Concordia sarà sempre al di fuori delle acque territoriali francesi, e ieri al Giglio il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, ha risposto a distanza ai ministri francesi dell'Ambiente e dell'Interno che hanno annunciato di voler seguire il passaggio del relitto a bordo di una nave: "Abbiamo avviato controlli preventivi sulle acque che dobbiamo attraversare, in modo che domani nessuno possa dirci che la responsabilità di un eventuale inquinamento e' nostra".

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