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Questo articolo è stato pubblicato il 23 luglio 2014 alle ore 07:27.
L'ultima modifica è del 23 luglio 2014 alle ore 08:01.

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(Ap)(Ap)

Costa Crociere ha assicurato che, dal punto di vista strutturale, Concordia non presenta rischi di rottura: "La nave ci dà tutte le garanzie possibili - ha spiegato Franco Porcellacchia, responsabile delle operazioni di rimozione per la compagnia - le verifiche sono state fatte anche da una parte terza e hanno ipotizzato condizioni di mare estreme che nel Mediterraneo non si verificano da 20 anni. Vogliamo aggiungere sicurezza a sicurezza". In ogni caso le previsioni meteo per i prossimi quattro giorni non sembrano destare preoccupazioni.

Nessun problema, secondo Costa Crociere, anche dal punto di vista dell'inquinamento: "Durante le operazioni di rigalleggiamento sono state sversate in mare 100mila tonnellate di acqua - ha precisato Porcellacchia - e non c'è stata ombra di inquinamento. Pensiamo che anche durante il trasporto non ci siano problemi, in ogni caso abbiamo un piano di emergenza per il recupero delle sostanze inquinanti".

Assicurazioni arrivano anche dal presidente dell'Osservatorio di monitoraggio Concordia, Maria Sargentini: "L'unico dato anomalo sui campionamenti di domenica scorsa è relativo alla presenza di stalati di derivazione plastica - ha detto - ma era atteso e non ha rilievo dal punto di vista della contaminazione".

Il monitoraggio delle acque del Giglio proseguirà anche dopo la partenza della nave, in attesa dell'avvio della mappatura del fondale (a opera dell'Università La Sapienza) e della rimozione delle torri di ritenuta servite per la fase di raddrizzamento del relitto (nel settembre scorso) e nei giorni scorsi per tirare i cavi che tengono i cassoni d'acciaio destinati a fare da "ciambella" al relitto.

Tra una settimana-dieci giorni cominceranno i test per la rimozione dei sacchi di malta cementizia (in totale 12.000 metri cubi) serviti per costruire il falso fondale su cui è stata poggiata la nave nella fase di raddrizzamento, mentre da settembre - affidata la gara per il ripristino ambientale bandita da Costa - partirà l'ultima fase della maxi operazione, destinata a costare in tutto 1,5 miliardi di euro. "Non è escluso che il ripristino sia affidato sempre a Titan-Micoperi - ha detto Porcellacchia - vediamo con favore una eventuale continuità di lavori". "La fase del ripristino ambientale avrà la stessa importanza del trasferimento della nave", ha precisato il ministro dell'Ambiente facendo i complimenti agli abitanti del Giglio per l'umanità e l'accoglienza dimostrate nella notte del naufragio, e poi nei due anni e mezzo successivi.

Per gli abitanti del Giglio si avvicina la fine dell'incubo-Concordia, da molti considerata la causa della flessione di presenze sull'isola, anche se per alcuni degli operatori turistico-commerciali del porto è stato un periodo di grandi affari.

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