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Questo articolo è stato pubblicato il 24 luglio 2014 alle ore 19:49.
L'ultima modifica è del 24 luglio 2014 alle ore 19:52.

«La nostra priorità è lavoro. Ma le statistiche, credo, inizieranno a migliorare solo dal 2015». Così Matteo Renzi, in un'intervista che andrà in onda stasera su La7, sostiene che sarà «molto difficile» arrivare alla stima dello 0,8% di crescita del Pil nel 2014 contenuta nel Def. «Che la crescita sia 0,4 o 0,8 o 1,5% non cambia niente per la vita quotidiana delle persone», ha aggiunto il premier. Oggi è stato il Fmi a tagliare le stime di crescita dell'Italia (+0,3% nel 2014). Solo ieri il CsC di Confindustria aveva parlato di «crescita piatta» nel 2014, consolidando il consenso dei principali istituti su un risultato finale del Pil per l'anno in corso di poco al di sopra dello zero. Bankitalia che lo scorso 18 luglio aveva tagliato le stime del Pil italiano a +0,2% per l'anno in corso.
Debiti Pa pagati entro 21 settembre, ma molto meno di 60 mld
Renzi è tornato poi a ribadire che conta di sbloccare i 43 miliardi di investimenti annunciati per le infrastrutture nel decreto sblocca-Italia, per ora in calendario nel Cdm del 31 luglio, ma che potrebbe slittare all'8 agosto. E ha promesso l' accelerazione del pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione: «Entro il 21 settembre dovremmo riuscire a pagare tutti i debiti della pubblica amministrazione», ha detto, aggiungendo che la somma totale sarà «molto meno» di 60 miliardi. La cifra esatta, ha spiegato sarà calcolata entro 10 giorni.
Riforme, basta a chi dice sempre no
Sul fronte riforme costituzionali, ferme al Senato, il premier ha ribadito la volontà di non arretrare, malgrado l'ostruzionismo delle opposizioni. «Non mollo, basta con quelli che dicono no». E ha aggiunto: «In Italia c'è un gruppo di persone che dice "no!" da sempre. E noi, senza urlare, diciamo "sì!. Piaccia o non piaccia, le riforme le faremo!»
Ucraina: Italia allineata a G7, ma no a toni da Guerra Fredda
Riguardo alla crisi in Ucraina e all'ipotesi di nuove e più dure sanzioni nei confronti della Russia, Renzi ha spiegato che l'Italia «sarà in linea con la Gran Bretagna, la Germania e la Francia». Ma ha avvertito: «Siamo allineati alle posizioni del G7, attenzione però a non usare toni da guerra fredda». Dopo il bombardamento della scuola Onu a Gaza da parte dell'esercito israeliano, che ha causato almeno 16 morti, Renzi si è detto infine «angosciato e molto preoccupato per il processo di pace in Medio Oriente».
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