Addio al carbone: il Sulcis sperimenta l'energia pulita
Le miniere in perdita chiuse entro il 2018. Al loro posto centro di ricerca d'eccellenza. Okay da Roma con trenta milioni di risorse.
1. Sulcis /Storia di un territorio
Il Sulcis cambia. Addio al carbone, attorno al quale il fascismo dell'autarchia costruì una città mineraria di 40mila abitanti in un angolo spopolato di Sardegna. Quando negli anni 30 i mercati erano protezionistici e l'Italia era assediata dalle sanzioni internazionali per l'occupazione dell'Etiopia, quel carbone era una risorsa preziosa. Dopo 80 anni, oggi ogni tonnellata di carbone vale sui mercati internazionali meno di 70 dollari, una cinquantina di euro. Mentre invece estrarre dal sottosuolo della Sardegna il carbonaccio solforoso del Sulcis costa quattro volte tanto, circa 200 euro la tonnellata.
Caduto il fascismo, da 60 anni quella miniera estrae più passività che carbone. Una miniera di debiti. Una produzione di sussidi. Per mantenere lo stipendio della nobilissima casta operaia dei minatori nel bacino elettorale e carbonifero del Sulcis bisogna prelevare i soldi dalle tasche di tutti gli italiani attraverso le bollette elettriche, le più salate d'Europa.
Addio al carbone. La miniera della Carbosulcis, 100% della Regione, chiuderà in via definitiva nel 2018. Lo impone l'Europa. Lo impone soprattutto il mercato.
Che fare poi? Il sindaco di Carbonia, il pd Giuseppe Casti, ha in mente l'ennesimo progetto di turismo culturale. «Lo scalo di Portoscuso e la sua area industriale sono in crisi, basta pensare all'Alcoa. Questo territorio è vocato per il turismo culturale. Pensi che il museo delle miniere stacca 20mila biglietti l'anno».
Forse i sogni del sindaco Casti si realizzeranno, ma di sicuro al posto dei minatori orgogliosi e degli elmetti gialli con la lampada in fronte arriveranno i ricercatori della Sotacarbo con il camice bianco e la biro nel taschino. La Sotacarbo è una società mista fra Enea e Regione Sardegna e studia tecnologie per ridurre le emissioni prodotte dai combustibili. Sperimenterà centrali elettriche a bassissimo impatto ambientale che non emetteranno anidride carbonica. È presieduta dall'ingegner Mario Porcu.
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