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Questo articolo è stato pubblicato il 28 luglio 2014 alle ore 06:37.
L'ultima modifica è del 28 luglio 2014 alle ore 06:58.

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Sul territorio
Più articolato il quadro territoriale delle pensioni (che, si ricorda, non corrispondono ai soggetti percettori, ma al numero di assegni erogati dell'Inps).
A livello complessivo (si veda la tabella «Pensioni totali» a fianco che include vecchiaia, anzianità e prepensionamenti) si nota che nelle province del Nord e del Centro Nord le prestazioni "coprono" da un quarto a un quinto della popolazione, a fronte di una media pari al 16%: ai massimi si trovano realtà di media grandezza, come Biella, Ancona, Ferrara (con un rapporto assegni/residenti intorno al 25%) e nella top ten si contano cinque piemontesi. Ben posizionate le realtà di maggiori dimensioni, come Torino, Bologna e Milano (sul 21%).
Tutta appannaggio delle province meridionali la coda della graduatoria, dove Napoli è ultima con il 7,6% mentre altre dieci realtà del Sud (tra cui sette siciliane) non arrivano al 10% nell'incidenza delle pensioni sulla popolazione. Un divario, quello dello scenario post-lavorativo, che non poteva non rispecchiare quello economico-occupazionale.
Anche nelle classifiche che danno lo spaccato territoriale della «Vecchiaia» e della «Anzianità» (a pagina 3) si osserva un'analoga ripartizione: le pensioni di vecchiaia sono diffuse nel 9% della popolazione italiana, ma la percentuale supera il 15% ad Ancona (seguita da Imperia, Trieste, Savona e Alessandria) e scende intorno al 5% a Napoli e in tre siciliane (Siracusa, Catania, Caltanissetta).
Biella, con il 15,4%, seguita da Ferrara e tre piemontesi spicca nelle anzianità, mentre qui è Crotone a scivolare all'ultimo posto preceduta da Napoli, entrambe sul 2,2%, indice pari a un terzo rispetto alla media Italia (6,7%).
Roma – che per "densità" si colloca sotto la media in tutte le tre classifiche – per gli importi occupa invece il primo posto, seguita da Milano: entrambe con circa 1.400 euro al mese nella classifica «Pensioni totali» e oltre 2.000 nelle «Anzianità». Napoli si prende una rivincita salendo sul podio nella categoria «Vecchiaia», dopo la solita coppia. Ma anche negli importi resta ampio il divario tra Nord e Sud, con Catanzaro fanalino di coda nelle classifiche «Totale» e «Anzianità» e la sorpresa di Ancona ultima nella «Vecchiaia».
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LE PENSIONI TOTALI
LA RIVOLUZIONE DI FINE 2011
LA RIFORMA FORNERO
Dal 1° gennaio 2012 entra in vigore la Riforma Fornero, varata nel decreto Salva Italia (n. 201) del 6 dicembre 2011: scompare la pensione di anzianità, si estende il metodo contributivo nel calcolo dell'assegno, è prevista l'equiparazione accelerata nei tempi di ritiro per uomini e donne
LA PENSIONE DI VECCHIAIA
La nuova pensione di vecchiaia, confermando il requisito contributivo minimo dei 20 anni, ha decisamente elevato il requisito anagrafico. Per le lavoratrici del settore privato si è passati dai 60 anni del 2011 ai 62 del 2012. A partire dal 2013 è scattato un meccanismo di adeguamento dei requisiti pensionistici alle speranze di vita. Il requisito anagrafico è aumentato di 18 mesi a partire dal 2014 e aumenterà di ulteriori 19 mesi nel 2016.
Stessa sorte per le lavoratrici autonome: i 60 anni del 2011 sono arrivati ai 64 e 9 mesi richiesti quest'anno per la pensione
63+9 mesi
Requisito 2014
È il requisito anagrafico corretto con le aspettative di vita necessario alle lavoratrici del settore privato per la pensione di vecchiaia
LA PENSIONE ANTICIPATA
La nuova pensione anticipata, sostitutiva di quella di anzianità, prevede il raggiungimento di un requisito contributivo minimo slegato da ulteriori condizioni anagrafiche o quote. Un requisito decisamente più elevato rispetto alla vecchia «anzianità». Nel 2014 è 42 anni+6 mesi per gli uominiLE PENSIONI DI ANZIANITÀ
IL TREND Variazioni % delle pensioni di vecchiaia 2013/11: media, max, min
LE PENSIONI DI VECCHIAIA
LA CLASSIFICA Incidenza % delle pensioni di vecchiaia sulla popolazione residente
LE PENSIONI DI INVALIDITÀ
GLI IMPORTI Valori medi/mese 2013: media Italia, massimo, minimo (in euro)
IL TREND Variazioni % delle pensioni di anzianità 2013/11: media, max, min
LA CLASSIFICA Incidenza % delle pensioni di anzianità sulla popolazione residente
OPZIONE DONNA
Si tratta di un regime sperimentale che riconosce alle sole lavoratrici, fino al 31 dicembre 2015, il diritto di accedere alla pensione di anzianità con i requisiti più favorevoli in vigore al 31 dicembre 2007. La condizione è l'adesione al sistema di calcolo interamente contributivo. Nel 2014, per accedere all'opzione donna occorre essere in possesso di un'anzianità contributiva di 35 anni e di un'età anagrafica di 57 anni e 3 mesi per le lavoratrici dipendenti, e 58 anni e tre mesi per quelle autonome.

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