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Questo articolo è stato pubblicato il 31 luglio 2014 alle ore 20:10.
L'ultima modifica è del 31 luglio 2014 alle ore 20:34.

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(Epa)(Epa)

Il virus Ebola in Africa ha fatto in totale 1.323 casi con 726 morti dall'inizio dell'epidemia lo scorso dicembre, di cui 57 solo negli ultimi quattro giorni. Lo afferma l'Oms (Organizzazione mondiale della Sanità) in un comunicato che certifica il primo caso in Nigeria, che diventa così il quarto paese colpito dalla malattia dopo Sierra Leone, Liberia e Guinea.

Stato di emergenza in Sierra Leone
Il presidente della Sierra Leone, Ernest Bai Koroma, ha dichiarato lo stato di emergenza per l'epidemia che ha causato fino ad ora almeno 224 morti nel Paese. Bai Koroma ha anche cancellato il suo viaggio al vertice Usa-Africa che si terrà il 4 e 6 agosto a Washington. «Sfide straordinarie richiedono misure straordinarie - ha detto il presidente in un messaggio tv - quindi proclamo lo stato di emergenza pubblica in modo da riuscire a far fronte meglio all'emergenza ebola». Ieri la Liberia ha delineato un piano di azione contro Ebola che prevede la chiusura delle scuole e la quarantena per il personale medico. Mentre 340 volontari Usa dei Peace Corps in Sierra Leone, Liberia e Guinea, i tre paesi più colpiti dalla malattia, hanno lasciato la regione.

Oms, piano di contrasto da 100 milioni di dollari
La direttrice generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), la dottoressa Margaret Chan, e i presidenti dei Paesi dell'Africa occidentale colpiti dall'epidemia di ebola lanceranno venerdì in Guinea un piano di lotta da 100 milioni di dollari (75 milioni di euro) contro la malattia. «La portata dell'epidemia di ebola e la minaccia persistente che pone esigono dall'Oms e da Guinea, Liberia e Sierra Leone una risposta a un nuovo livello, che renderà necessario un aumento delle risorse», ha dichiarato Chan, in un comunicato pubblicato dall'Oms a Ginevra.

Procedure d'imbarco aereo da rivedere
Intanto l'Organizzazione Internazionale per l'Aviazione Civile (Icao) potrebbe rivedere le procedure di ispezione dei passeggeri dei voli aerei alla luce della minaccia del virus Ebola. Lo afferma la stessa Icao in un comunicato in cui specifica che sta lavorando con l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e Iata, l'associazione del trasporto aereo internazionale. Diverse compagnie aeree, sottolinea il documento, hanno già interrotto i voli per i paesi interessati soprattutto dopo che un passeggero liberiano diretto in Nigeria ha manifestato i sintomi appena atterrato a Lagos. «Alla luce degli avvenimenti recenti - si legge nella nota - l'Oms, l'Icao e la Iata hanno ipotizzato di rivedere le procedure relative all'ispezione dei passeggeri. L'Oms sta ancora esaminando le modifiche, e conta di sollecitare il contributo dell'Organizzazione Mondiale del Turismo e del Consiglio Internazionale degli aeroporti».

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