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Questo articolo è stato pubblicato il 06 agosto 2014 alle ore 17:11.
L'ultima modifica è del 06 agosto 2014 alle ore 19:00.

Persone in preghiera a Hiroshima (LaPresse)Persone in preghiera a Hiroshima (LaPresse)

Un minuto di silenzio e raccoglimento per una delle peggiori tragedie dell'umanità: Hiroshima ricorda oggi il sessantanovesimo anniversario del bombardamento atomico della città ad opera degli Stati Uniti, in una cerimonia che rinnova al mondo l'appello per l'eliminazione totale delle armi nucleari.

La commemorazione al Peace Memorial Park, trasmessa dalla tv pubblica Nhk in diretta, registra la presenza di 45mila persone e ha avuto il momento più toccante alle ore 8.15 locali (1.15 in Italia): a quell'ora, il 6 agosto 1945, il bombardiere Enola Gay, poco prima del termine della Seconda guerra mondiale, sganciò sulla città giapponese di Hiroshima la prima bomba atomica della storia chiamata «Little Boy». Circa 140mila persone morirono entro la fine di quell'anno. Una seconda bomba atomica fu sganciata sulla città di Nagasaki il 9 agosto dello stesso anno. Il Giappone si arrese agli Alleati sei giorni dopo, ponendo fine alla guerra.

Oggi dunque, a Hiroshima, la cerimonia, presenti il premier nipponico Shinzo Abe, il sindaco della città Kazumi Matsui, l'ambasciatrice americana Caroline Kennedy e i rappresentanti diplomatici di numerosi Paesi (per l'Italia l'ambasciatore Domenico Giorgi) e delle popolazioni colpite dalla crisi della centrale nucleare di Fukushima.

Polemiche in Giappone su due iniziative del governo Abe
La cerimonia, intanto, cade nel mezzo delle polemiche su due iniziative promosse dal governo Abe: il riavvio dei reattori a uso civile e la revisione interpretativa della costituzione pacifista a favore di un ruolo più attivo delle forze armate nipponiche con la cosiddetta «autodifesa collettiva».

In prima fila, indomiti combattenti per la pace, nonostante l'inesorabile incedere dell'età, ci sono gli «hibakusha», cioè i sopravvissuti al bombardamento atomico di Hiroshima. Ne ha dovuto prendere atto il primo ministro giapponese Shinzo Abe che, incontrandoli oggi in un hotel di Hiroshima si è dovuto difendere dall'accusa di voler svuotare il carattere pacifista della Costituzione nipponica del dopoguerra.

Il riferimento, in particolare, è all'Articolo 9 della Costituzione del 1946, scritta sotto dettatura Usa. In quell'articolo è solennemente espressa la rinuncia alla guerra come diritto della nazione giapponese ed è stabilito che Tokyo rinuncia al diritto di mantenere forze armate. Il Giappone, tuttavia, ha di fatto superato l'ultima parte della norma, creando «forze di autodifesa».

Il primo luglio, poi, il gabinetto Abe ha emesso una nuova norma interpretativa della Costituzione che permette il diritto di difesa collettiva. Una decisione presa, in particolare, per reagire al nuovo contesto internazionale nel quale il Giappone si trova a vivere: una Cina sempre più assertiva e pericolosa dal punto di vista di Tokyo, una Corea del Nord che tende ad armarsi ulteriormente e Stati uniti sempre meno garanti della sicurezza nipponica.
Abe ha risposto alle obiezioni degli «hibakusha» sostenendo che l'obiettivo dell'emendamento è quello di «proteggere le vite e la salvezza delle persone».

Spiegazioni per nulla convincenti, però, per uomini che hanno vissuto una delle più orribili tragedie della storia umana, tanto che Sunao Tsuboi, che a 89 guida la Confederazione prefetturale delle vittime della Bomba A di Hiroshima, alla fine dell'incontro ha detto del premier: «Non ha risposto adeguatamente alle nostre richieste. Sebbene il primo ministro abbia detto che il paese non andrà mai in guerra, cambiare l'interpretazione è una vergogna».

Celebrazione anche a Roma, Napolitano: solo con il ricordo di questi orrori si potrà tenere lontana laguerra
Anche Roma ricorda la tragedia avvenuta 69 anni fa . Uno striscione con la scritta "Mai più Hiroshima" davanti al Pantheon per commemorare, 69 anni dopo, le vittime della bomba nucleare sganciata sulla città giapponese durante la seconda guerra mondiale. «Solo nella piena consapevolezza e nel ricordo di questi orrori si potrà tenere lontano lo spettro della guerra e costruire un futuro di pace per le nuove generazioni di cittadini europei», ha dichiarato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in un messaggio inviato in occasione della commemorazione. Alla manifestazione, organizzata dal comitato "Terra e Pace", hanno partecipato questa mattina tra gli altri il ministro giapponese Hideo Fukushima e il sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi.

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