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Questo articolo è stato pubblicato il 07 agosto 2014 alle ore 10:14.
L'ultima modifica è del 07 agosto 2014 alle ore 19:02.
«È andata molto bene, domani si firma: abbiamo fatto un buon lavoro». Il ministro dei Traporti Maurizio Lupi esce soddisfatto da Palazzo Chigi dopo l'incontro tra il Governo e il ceo di Etihad, l'australiano James Hogan. L'accordo per il salvataggio di Alitalia - con l'ingresso nella newco della compagnia emiratina al 49% - arriverà secondo la tabella di marcia prefissata:«Oggi verranno definiti gli ultimi dettagli, ma domani si chiude e anche dopo i dati di ieri questa è una iniezione di fiducia per il Paese, è un grande investimento».
Lupi: l'esame dell'Ue non ci preoccupa
I toni del ministro sono entusiastici: «È un investimento di oltre 1,2 miliardi che permette il rilancio della nostra compagnia nel mondo e del sistema aeroportuale italiano». Lupi ha rassicurato sul closing, previsto in autunno dopo il via libera di Bruxelles: «Sull'Europa noi siamo tranquilli, abbiamo seguito tutti i dettagli e a fine agosto, inizio settembre, presenteremo il dossier in cui spieghiamo passo dopo passo quello che abbiamo fatto». Comprensibili le reazioni dei concorrenti, «ma una cosa è la concorrenza e un'altra è usare l'Europa per evitarla». Quanto a Poste, «il suo è un investimento di mercato e cerca strategie industriali per il futuro: se fosse stato un aiuto di Stato la discussione non sarebbe stata così lunga».
Nel pomeriggio cda di Alitalia
Un cda di Alitalia è stato convocato per oggi alle 19 in preparazione dell'assemblea di domani che dovrebbe essere chiamata, oltre a deliberare l'aumento di capitale da 300 milioni di euro, anche a ratificare il preaccordo tra Alitalia ed Etihad.
Partita sbloccata dopo l'accordo con Poste
Grazie alla raffica di incontri dei giorni scorsi, la partita del salvataggio di Alitalia si è quindi sbloccata. Decisivo, ieri, proprio il primo accordo di collaborazione industriale tra la nuova Alitalia e Poste Italiane, una delle condizioni poste dall'ad di Poste Francesco Caio per investire 75 milioni nella ricapitalizzazione attraverso una midco. Sempre ieri Poste ha accettato di partecipare al prestito ponte di 150 milioni che i soci dovrebbero versare a fine settembre come anticipo sull'aumento di capitale: immetterà 25 milioni, anticipando un terzo della quota. Ma con la garanzia, ottenuta da Hogan, che a settembre la compagnia degli Emirati, verificati i conti, confermerà o meno la volontà di procedere all'intesa finale. Che avverrà non prima di fine ottobre, dopo l'approvazione delle authorities.
Scioperi a Fiumicino: il Garante verso sanzioni
Se il ministro Lupi ha bollato di nuovo come «intollerabile e incomprensibile» lo sciopero bianco degli addetti ai bagagli che due giorni fa ha creato disagi allo scalo romano di Fiumicino, il presidente dell'Autorità di garanzia sugli scioperi, Roberto Alesse, ha scritto ai vertici di Alitalia chiedendo «ogni informazione utile a individuare i soggetti responsabili delle iniziative» di protesta. Obiettivo: valutare sanzioni nei confronti degli autori. Si tratterebbe infatti di forme diverse dallo sciopero, che in base alla legge devono essere realizzate «nel rispetto degli obblighi di preavviso, di predeterminazione della durata, nonché di erogazione delle prestazioni indispensabili». L'Authority chiede quindi di precisare se la protesta sia riconduibile a una sigla o all'iniziativa spontanea dei lavoratori.
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