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Questo articolo è stato pubblicato il 07 agosto 2014 alle ore 17:40.
L'ultima modifica è del 07 agosto 2014 alle ore 22:36.
NEW YORK - È una minuscola società di biotech della California, sconosciuta ai più e con legami con il Pentagono, una delle prime linee della lotta per trovare una cura contro l'epidemia di Ebola. La Mapp Biopharmaceuticals di San Diego, ha illustrato il New York Times, ha sviluppato un siero sperimentale - ZMapp - al quale sembra che stiano rispondendo positivamente due pazienti americani che hanno contratto la malattia.
«Stiamo discutendo con le autorità come fare per rendere disponibile il farmaco il piu' rapidamente possibile e nel modo più sicuro possibile», ha detto al Times il direttore generale e co-fondatore Larry Zeitlin. Una soluzione allo studio è l'avvio di piu' ampi studi clinici di quello che è stato definito come "il siero segreto". E in particolare l'intervento e la collaborazione della texana Caliber Biotherapeutics, nata a sua volta con fondi del Pentagono per rispondere al bioterrorismo e ad altre minacce biologiche.
Nata nel 2003 da ricercatori universitari, Mapp è specializzata nell'utilizzo di coltivazioni agricole per produrre proteine del sistema immunitario con l'obiettivo di curare i malati.
Il suo approccio è definito "immunoterapia passiva", perché si limita a fornire anticorpi al paziente, tre "plantibodies" (per la loro origine nelle piante) combinati assieme nel caso del trattamento dell'Ebola. Oggi ha solo nove dipendenti e vive di finanziamenti e contratti governativi.
Negli anni ha ricevuto aiuti e contratti da numerose agenzie governative, a cominciare dalla Difesa. La saga della ricerca sull'Ebola - e dei legami tra questa e i finanziamenti delle forze armate americane - compì una svolta promettente nell'agosto dell'anno scorso. Lo U.S. Army Medical Research Institute of Infectious Diseases (USAMRIID) annunciò test di successo su primati, nel trattare la malattia fino a 120 ore dopo l'emergere di sintomi, con un cocktail di anticorpi denominato MB-003 e prodotto dalla Kentucky Bioprocessing.
Zeitlin e Mapp erano al fianco di questo progetto, parte di una collaborazione decennale tra industria e governo che comprende Darpa, la divisione del Pentagono che investe in start up, l'Istituto nazionale della Sanità, e la DTRA, l'agenzia predisposta a contrastare le armi di distruzione di massa. Allora Zeitlin rese nota anche la nascita dell'alleanza con la Defyrus proprio per consolidare i progetti sugli anticorpi che ora hanno dato ulteriori frutti.
Il suo nuovo siero, la cui efficacia precisano gli esperti deve ancora essere adeguatamente dimostrata sugli esseri umani, viene ricavato esponendo cavie (topi) a una cruciale proteina dell'Ebola ed estraendo gli anticorpi. Questi sono in seguito geneticamente modificati per renderli piu' simili a anticorpi umani e ridurre il rischio di reazioni negative; il gene di ciascuno di loro viene poi introdotto in foglie di piante di tabacco grazie ad una tecnologia sviluppata dalla societa' tedesca Icon Genetics. Sono le foglie di tabacco, a questo punto, a generare l'anticorpo finale. Una società canadese, Defyrus, ha lavorato su un trattamento simile e le due aziende hanno deciso di combinare i loro migliori anticorpi dando vita a ZMapp.
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