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Questo articolo è stato pubblicato il 07 agosto 2014 alle ore 14:07.
L'ultima modifica è del 08 agosto 2014 alle ore 10:21.

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Pier Carlo Padoan in aula alla Camera dei deputatiPier Carlo Padoan in aula alla Camera dei deputati

La spending review «era e resta al centro della strategia del Governo, è indispensabile per il raggiungimento degli obiettivi di crescita e della sostenibilità della finanza pubblica». Dopo le polemiche degli ultimi giorni il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, ha riferito nell'aula della Camera sugli interventi in materia di revisione della spesa pubblica alla luce degli attuali vincoli di bilancio. L'informativa del ministro, che era stata già rinviata per il voto di fiducia a Montecitorio, arriva dopo il dato molto negativo del Pil, comunicato ieri dall'Istat. Sul sito del Sole 24 Ore è possibile seguire la diretta.

Senza coperture taglio alle detrazioni dal 2015
Il ministro ha detto che senza nuove risorse da tagli spesa o maggiori entrare scatterà da gennaio il taglio alle detrazioni fiscali come previsto dalla scorsa legge di stabilità. La legge di stabilità del 2014 prevede, infatti, che si proceda con Dpcm da emanarsi entro il 15 gennaio 2015 alla revisione delle agevolazioni e detrazioni fiscali in misura tale da garantire tre miliardi nel 2015, sette nel 2016 e dieci nel 2017. La «revisione non sarà tuttavia applicata - ha spiegato il ministro - qualora entro la data del primo gennaio siano approvati provvedimenti che assicurino, in tutto o in parte, maggiori entrate e/o risparmi di spesa, da conseguire mediante interventi di razionalizzazione e di revisione della spesa».

Taglio del cuneo fiscale nella legge di stabilità
Confermato il taglio dei cuneo fiscale. «Un taglio del cuneo fiscale per produrre effetti significativi sulle decisioni di spesa delle famiglie e gli investimenti delle imprese - ha detto il ministro - deve essere credibile e permanente, necessita di essere finanziato a regime con misure di carattere strutturale. Questa convinzione sarà riflessa nella legge di stabilità 2015 a cui sta lavorando il governo». 'La prossima legge di Stabilità, ha detto il ministro, «dovrà tener conto del contesto, europeo e non solo italiano, di crescita e di inflazione contenute e inferiori alle attese».

Dal 2015 ripresa più decisa e sostenuta
Le più recenti previsioni macro «collocano nel 2015 ed oltre una fase di ripresa più decisa e sostenuta», ha detto il ministro dell'Economia, ricordando che nell'anno in corso si sconta una «crescita e inflazione contenute e inferiori alle attese».

Decidere l'allocazione delle risorse individuare è compito del Governo
Decidere «l'allocazione delle risorse individuate con la spending review è un compito del governo», ha poi detto il ministro, sulla base di «indicazioni e opzioni tecniche elaborate sul piano tecnico».

Prematuro giudizio sul bonus da 80 euro
«È prematuro abbandonarsi a valutazioni sull'impatto» degli 80 euro «a soli tre mesi» dalla sua introduzione, ha detto il ministro, spiegando che «per produrre effetti significativi sulle decisioni di spesa» deve essere «credibile e permanente» e che nella legge di stabilità saranno «trovate coperture strutturali».

Tagli lineari incoerenti con la revisione della spesa
Il ministro ha sottolineato come i tagli lineari offrano una copertura, ma non sono coerenti con la logica della revisione della spesa, né con la legge di stabilità.«Essi peraltro riducendo l'area delle uscite da sottoporre a una approfondita analisi rendono più complesso lo svolgimento di un processo di revisione della spesa - ha osservato Padoan - per le modalità con cui sono adottati, spesso in condizioni di urgenza e attraverso misure da approntare in corso di gestione, determinano effetti su quelle spese che più facilmente possono essere ridotte, ma che non rappresentano necessariamente le correzioni per assicurare una migliore efficienza della spesa pubblica».

Mille giorni per rendere tangibili i risultati
«Un approccio basato sulla revisione della spesa - ha detto Padoan - è parte integrante di una strategia basata su due pilastri: riforme strutturali volte a rimuovere ostacoli alla crescita che si sono accumulati in molti anni e politiche di stimolo agli investimenti, pubblici ma sopratutto privati, con misure già prese nel decreto Competitività e con altre che saranno prese, a cominciare dal decreto Sblocca Italia». I benefici di questa strategia saranno tangibili, ha detto il ministro, in una prospettiva di medio periodo, nei "Mille giorni".

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