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Questo articolo è stato pubblicato il 08 agosto 2014 alle ore 09:30.
L'ultima modifica è del 08 agosto 2014 alle ore 19:28.

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L'epidemia di Ebola in corso in Africa occidentale è una «emergenza di salute pubblica di livello internazionale». Lo ha deciso il comitato di emergenza istituito dall'Oms, Organizzazione modiale della Sanità (WHO l'acronimo in inglese), che ha dato l'annuncio durante una conferenza stampa a Ginevra. Lo status prevede misure aggiuntive di contenimento.

«L'epidemia di Ebola in Africa Occidentale costituisce un evento straordinario e un rischio di salute pubblica per gli altri Stati - hanno spiegato gli esperti dell'Organizzazione mondiale della sanità - e le possibili conseguenze di un'ulteriore espansione sono particolarmente serie e una risposta internazionale è «necessaria».

Ebola «non è una malattia misteriosa, si può fermare», ha tuttavia affermato Keiji Fukuda, vicesegretario dell'Oms, durante la conferenza stampa del Comitato di emergenza istituito per far fronte all'epidemia in corso. «'Abbiamo preparato raccomandazioni sia per gli stati affetti che per quelli che ancora non lo sono - ha spiegato -. La prima è che tutti i paesi in cui c'è trasmissione del virus dichiarino lo stato di emergenza nazionale».

Gli stati colpiti
I Paesi finora colpiti sono Guinea, Liberia, Sierra Leone e in misura minore la Nigeria. In quest'ultimo paese, il più popoloso dell'Africa, il governo ha appena decretato lo stato d'emergenza per l'epidemia di Ebola. Lo riferiscono i media internazionali. È di oggi la notizia che c'è un caso sospetto anche in Uganda, un Paese dell'Africa orientale rimasto finora immune dall'epidemia in corso.

L'Oms non blocca i viaggi nella zona dell'epidemia
L'Organizzazione Mondiale della Sanita' non ritiene sia necessario al momento proibire i viaggi o i commerci con i Paesi dell'Africa occidentale contagiati dal virus dell'ebola, «L'Oms non raccomanda la proibizione di viaggi o commerci, a meno che non si tratti, in maniera specifica, di persone contagiate e che siano state in contatto (con un malato) e che non debbono viaggiare», ha detto il direttore generale aggiunto dell'organizzazione, Keiji Fukuda, nel corso di una conferenza stampa.

Il «laboratorio mobile» della Ue partirà dall'Italia
Partirà dall'Italia il laboratorio mobile che l'Ue invierà in Sierra Leone nei prossimi giorni per fronteggiare l'epidemia di Ebola. Lo afferma all'Ansa il direttore scientifico dell'istituto Spallanzani di Roma Giuseppe Ippolito. «'Il laboratorio è qui da noi - spiega - era destinato originariamente alla Tanzania».

Siero in «quantità minima»
I trattamenti sperimentali contro il virus Ebola «sono disponibili solo in quantità estremamente limitata», lo ha affermato il Comitato di Emergenza dell'Oms durante una conferenza stampa, annunciando che lunedì prossimo si riunirà una commissione per studiare il possibile utilizzo di farmaci e vaccini nell'epidemia in corso. «Al momento i farmaci sperimentali sono disponibili solo in piccolissime quantità, e ci sono diverse questioni etiche e mediche da risolvere - hanno spiegato gli esperti -. Da lunedì ci sarà un meeting di esperti per sviluppare una strategia per il possibile uso, e speriamo in pochi giorni di avere indicazioni solide'».

Nuovo bilancio delle vittime nell'Africa Occidentale: Guinea: 367, Sierra Leone: 298, Liberia: 294, Nigeria: 2.

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