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Questo articolo è stato pubblicato il 12 agosto 2014 alle ore 11:25.
L'ultima modifica è del 12 agosto 2014 alle ore 17:34.

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A settant'anni dalla tragedia dell'eccidio nazista di Sant'Anna di Stazzema, il capo dello Stato Giorgio Napolitano, in una lettera al sindaco Maurizio Verona, saluta «con speranza il riaprirsi di uno spiraglio per la ricerca della responsabilità in sede giudiziaria nell'amica Germania». Oggi nel paese sulle montagne lucchesi la cerimonia per onorare le vittime e non dimenticare. Un messaggio è arrivato anche da papa Francesco tramite una nota del segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin: il papa, «unendosi spiritualmente alla preghiera di cristiano suffragio per i defunti, invoca il principe della pace affinché rinsaldi il comune impegno per una solidale convivenza dei popoli e delle nazioni».

Napolitano: ammirato da chi cerca la verità
«Desidero non far mancare in questa dolorosa e solenne giornata - scrive il presidente - il mio memore, sempre solidale saluto alla popolazione di Sant'Anna di Stazzema insieme con la mia ammirazione per quanti continuano instancabilmente a operare per la causa della verità e della giustizia». Napolitano ricorda poi l'abbraccio del marzo dello scorso anno con il presidente Gauck e il loro incontro con i familiari delle vittime. Da qui la speranza che i tedeschi collaborino alla ricerca delle responsabilità.

Grasso: un atto premeditato
Un messaggio di solidarietà è arrivato anche dal presidente del Senato Pietro Grasso. «Mi unisco oggi - scrive Grasso - nel ricordo delle 560 vittime innocenti barbaramente trucidate nell'eccidio di Sant'Anna di Stazzema il 12 agosto di sessant'anni fa, una delle pagine più buie della storia d'Italia». Donne, vecchi e bambini inermi assaliti e uccisi nelle proprie case dove credevano di essere al riparo. «Il loro sacrificio, come emerso dalle indagini della Procura militare di La Spezia - continua il presidente del Senato - non fu l'esito di rappresaglia, bensì di un atto premeditato e curato in ogni dettaglio per sterminare la popolazione e interrompere i collegamenti fra le popolazioni civili e le formazioni partigiane presenti in zona». Grasso, in attesa che la Corte federale di Karlsruhe concluda le indagini, si appella alle nuove generazioni «perché mantengano vivo il ricordo».

La ministra Giannini:la scuola conservi la memoria
«Conservare e aggiornare la memoria è lo strumento per mantenere l'identità salda di un
popolo», un compito anche della scuola. Lo sa bene la ministra dell'Istruzione Stefania Giannini, che tiene il discorso ufficiale della cerimonia di oggi al Monumento Ossario. La riapertura delle indagini da parte della Germania, dice Giannini, è «un altro passo in avanti per la ricerca della verità, superando il tratto emotivo per chi è stato protagonista e superstite di questo eccidio». A Sant'Anna di Stazzema sarà inaugurata oggi la mostra "Now I Know" realizzata dai ragazzi che hanno partecipato al primo concorso nazionale dedicato alla strage.

Il governatore Rossi: ricordiamo i bambini
«Ricordiamo Stazzema», dice il governatore della Toscana Enrico Rossi. «Per Anna che aveva solo 20 giorni e per i bambini che ancora muoiono per le guerre degli uomini».

Il pm De Paolis: auspico un giudizio vero
«La pronuncia della corte allinea la giustizia tedesca a quella italiana, spero che si proceda a un giudizio vero e proprio, e che anche quel giudizio sia conforme alla giustizia italiana», auspica il procuratore militare di Roma Marco De Paolis, che ha istruito in Italia il processo ai responsabili dell'eccidio. «Se non fosse così ne prenderemmo semplicemente atto».

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