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Questo articolo è stato pubblicato il 12 agosto 2014 alle ore 08:10.
L'ultima modifica è del 12 agosto 2014 alle ore 20:02.

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Convoglio di aiuti umanitari russi diretto nelle regioni orientali dell'Ucraina (Ap)Convoglio di aiuti umanitari russi diretto nelle regioni orientali dell'Ucraina (Ap)

Le forze armate ucraine si apprestano a circondate "definitivamente" Lugansk, roccaforte dei separatisti nell'Ucraina orientale. Lo fa sapere l'esercito ucraino in una nota precisando che l'obiettivo è chiudere ai miliziani l'accesso alle strade che portano in Russia, da dove secondo Kiev ricevono armi e aiuti.

Intanto, malgrado i moniti americani, la Russia ha intrapreso la discussa missione a carattere presuntamente umanitario a favore delle popolazioni dell'Ucraina orientale, travolta dal conflitto tra forze governative di Kiev e ribelli separatisti: un convoglio composto da 280 camion, carichi di aiuti di emergenza, è partito da Mosca di buon mattino. Per giungere a destinazione dovrà percorrere un migliaio di chilometri in direzione sud-ovest, e impiegherà un paio di giorni. «È stato tutto concordato con l'Ucraina», ha assicurato Dmitry Peskov, portavoce del presidente Vladimir Putin, replicando indirettamente a Barack Obama, che aveva definito «inaccettabile» qualsiasi intervento russo di natura diversa e privo del consenso ucraino.

«Il convoglio consegnerà circa 2.000 tonnellate di aiuti umanitari, raccolti dai moscoviti e dagli abitanti della regione di Mosca per la gente dell'Ucraina orientale», ha dichiarato il portavoce dall'amministrazione regionale di Mosca. Si tratterebbe, secondo quanto scrive l'agenzia Interfax, di 400 tonnellate di cereali, 100 tonnellate di zucchero, 62 di cibo per bambini, 54 tonnellate di prodotti e attrezzature medico-sanitari, dodicimila sacchi a pelo e 69 generatori elettrici portatili. L'iniziativa arriva all'indomani dello scambio di telefonate e dichiarazioni tra Mosca, Kiev, Usa e Unione Europea sull'idea del Cremlino di avviare un'urgente operazione umanitaria nelle regioni orientali dell'Ucraina.

L'Ue ha messo in guardia Putin dall'intraprendere qualsiasi azione nell'Est, «sotto qualsiasi pretesto». La Russia, dal canto suo, ribadisce, con le parole del ministro degli esteri Serghiei Lavrov, che il governo di Mosca ha «ricevuto una nota che conferma la volontà da parte ucraina di accettare» gli aiuti umanitari russi.

Le autorità di Kiev hanno però negato che il convoglio di 262 autocarri russi con aiuti umanitari sia stato autorizzato a entrare in territorio ucraino.

Dal canto loro anche il presidente americano Obama e il premier italiano Matteo Renzi hanno sottolineato che la missione umanitaria russa in Ucraina puo' attuarsi «solo con il consenso formale e l'autorizzazione» di Kiev. «Qualsiasi passo russo non in linea con queste condizioni», si legge in una nota della Casa Bianca, «sarebbe inaccettabile, violerebbe la legalità internazionale e condurrebbe all'emanazione di ulteriori sanzioni» contro Mosca.

Secondo Valeri Ciali, vice capo dell'amministrazione presidenziale ucraina, citato dall'agenzia Itar-Tass, il convoglio russo non dovrebbe entrare in territorio ucraino, ma il materiale trasportato dai russi sarà caricato su mezzi della Croce rossa.

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