Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 19 agosto 2014 alle ore 16:40.
L'ultima modifica è del 20 agosto 2014 alle ore 11:11.

My24
(Ap)(Ap)

Visita lampo oggi del presidente del Consiglio Matteo Renzi in Iraq. Il premier è arrivato stamattina a a Baghdad. Nel pomeriggio sarà ad Erbil, dove visiterà un campo profughi. Farà rientro in serata a Roma. Nell'agenda del presidente del Consiglio c'è l'incontro a Baghdad con il premier uscente Nouri al Maliki e il premier incaricato Haider al Abbadi A Erbil, nel Kurdistan iracheno, dove nei giorni sono arrivati i primi voli umanitari del governo italiano, è previsto anche un incontro con Massud Barzani, presidente della regione autonoma.

I colloqui telefonici con Obama ed Erdogan
L'11 agosto scorso la crisi in Iraq è stata peraltro al centro di colloqui telefonici tra il premier italiano, il presidente degli Usa Barack Obama e il premier turco Tayyip Erdogan. Renzi sarà, inoltre, uno dei primi membri di governo occidentali ad incontrare il premier incaricato dell'Iraq, Haidar al Abadi, chiamato, dopo un lungo braccio di ferro con il premier uscente Nuri Al Maliki, a formare un nuovo esecutivo.

L'informativa del governo alle Camere
Sempre oggi, alle 12.30, in Parlamento si riuniranno in seduta straordinaria le Commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato per un'informativa dei ministri Federica Mogherini e Roberta Pinotti sulle misure per far fronte all'emergenza umanitaria in Iraq e sull'eventuale invio di armi ai curdi impegnati a fermare l'avanzata dei fondamentalisti islamici dell'Is.

L'accelerazione possibile sull'invio di armi
Un ponte aereo per la fornitura di armi ai peshmerga curdi in Iraq potrebbe essere attivato tempi strettissimi dopo l'informativa del Governo e il via libera delle Commissioni. Non si esclude che il primo aereo C-130J diretto a Erbil carico di armamenti per i combattenti curdi possa arrivare a destinazione entro il fine settimana. Saranno gli esponenti del Governo a delineare nel dettaglio la fisionomia dell'iniziativa italiana, su cui, anche per la delicatezza dell'argomento, l'Esecutivo ha voluto informare preventivamente il Parlamento. Quanto alle armi e alle munizioni che potrebbero essere fornite dall'Italia, non si esclude quindi di fare eventuale ricorso ai kalashnikov e alle munizioni sequestrati nel 1994, nel pieno delle guerre nei Balcani. Possibile anche la fornitura di armi non letali come puntatori laser, dispositivi anti-bomba, giubbotti antiproiettile, sistemi di comunicazione radio.

No del M5s a invio armi: chiederemo voto Parlamento
Contro l'invio delle armi ai curdi («sarebbe un gravissimo errore da parte del nostro Paese») si è già schierato il M5s. Per l'esecutivo è sufficiente il via libera delle commissioni per autorizzare l'invio delle armi ai curdi. Ma i pentastellati, a seguito dell'informativa del governo mercoledì alle commissioni Difesa e Esteri riunite, chiederanno che sulla questione si pronunci il Parlamento «con un voto». «Su un eventuale invio di armamenti - ha dichiarato Carlo Sibilia, deputato M5s e segretario della commissione Affari esteri della Camera - è giusto si pronuncino le Camere. Mandare armi in Iraq, già in settimana stando alle voci che circolano in queste ore, sarebbe grave perché proverebbe che la scelta è stata già compiuta, senza esser condivisa con il Parlamento».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi