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Questo articolo è stato pubblicato il 22 agosto 2014 alle ore 10:36.
L'ultima modifica è del 22 agosto 2014 alle ore 20:24.

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(Afp)(Afp)

La tensione tra Mosca a Kiev è tornata alle stelle a causa del convoglio di presunti aiuti russi, diretti alle popolazioni dell'Ucraina orientale, dove è in corso la guerra tra esercito regolare e separatisti filo-russi. Oggi una parte dei camioni di aiuti è arrivata a Lugansk, dopo aver attraversato il confine con l'Ucraina. «Stanca» di aspettare il permesso delle autorità di Kiev, la Russia ha infatti ordinato al convoglio di aiuti umanitari (circa 300 camion) fermo nella "terra di nessuno" tra le due frontiere, di procedere per Lugansk. «Non possiamo più sopportare questo oltraggio, queste chiare bugie e questo rifiuto di Kiev di giungere a un accordo. La Russia ha deciso di agire», ha affermato in una nota il ministero degli Esteri.

Kiev: aperta invasione del territorio ucraino
Poco dopo i camion del convoglio, scortati da un gruppo di separatisti, hanno cominciato ad attraversare la frontiera di Izvaryne, non solo senza il permesso delle autorità di Kiev, ma anche senza la scorta della Croce Rossa. Lo sconfinamento è stato definito dal capo del servizio di sicurezza di Kiev, Valentyn Nalivaychenko, una «invasione diretta» del territorio ucraino. «La responsabilità della sicurezza del convoglio russo su un territorio temporaneamente non controllato dalle forze ucraine è esclusivamente della Federazione russa», ha aggiunto il portavoce Andrei Lysenko, sottolineando che la circolazione dei camion con gli aiuti umanitari russi avviene in violazione degli accordi precedenti. Kiev ha poi assicurato che non attaccherà il convoglio, per evitare «provocazioni».

«Resteremo in contatto con il Comitato internazionale della Croce Rossa», ha detto Nalivaychenko, mentre il ministero degli Esteri ha comunicato che «sono state date tutte le disposizioni necessarie per il passaggio sicuro del convoglio». Il dicastero ucraino ha poi riferito che finora non si è riusciti a stabilire un contatto tra lo Stato maggiore dell'esercito ucraino e quello della Federazione russa.

L'Ue: chiara violazione della frontiera ucraina
L'Unione europea ha condannato la «decisione russa» di far entrare il suo convoglio umanitario in Ucraina «senza scorta della Croce Rossa nè accordo ucraino», riscontrando in questa iniziativa «una chiara violazione della frontiera ucraina». «Esortiamo la Russia a riconsiderare la sua decisione», ha dichiarato un portavoce del servizio diplomatico dell'Ue, che ha elogiato l'autocontrollo delle autorità ucraine. In una dichiarazione anche la Farnesina considera «gravissimo» che un convoglio di veicoli russi sia entrato in territorio ucraino, pur con dichiarati scopi umanitari, senza la necessaria autorizzazione di Kiev. Si è trattato di «un'azione unilaterale e contraria al quadro normativo e di sicurezza», richiesto dalla Croce Rossa internazionale, afferma il ministero degli Esteri italiano. Intanto il governo ucraino ha ammesso che miliziani filorussi hanno abbattuto un elicottero militare ucraino a sud di Lugansk e i due membri dell'equipaggio sono morti.

Merkel telefona a Putin: grande preoccupazione
In due colloqui telefonici con il presidente russo Vladimir Putin e quello ucraino Petro Poroshenko, la cancelliera Angela Merkel ha espresso «grande preoccupazione» per l'ingresso del convoglio umanitario russo in Ucraina senza il consenso delle autorità di Kiev, senza «la Croce rossa internazionale e in parte anche senza preventiva ispezione». Lo ha reso noto in un comunicato Steffen Seibert, portavoce della cancelliera, specificando come Merkel abbia «lodato l'assennata reazione ucraina».

Il Pentagono: Mosca ritiri immediatamente il convoglio
ha detto alla Russia di ritirare «immediatamente» il convoglio umanitario giunto a Lougansk, in Ucraina, pena nuove sanzioni. L'invio dei camion «costituisce una violazione della sovranità e dell'integrità territoriale dell'Ucraina» da parte della Russia, ha affermato John Kirby, portavoce del Pentagono.


La Casa Bianca condanna l'incursione russa
«Condanniamo» l'incursione del convoglio russo, che è una violazione della sovranità dell'Ucraina. La Russia deve rimuovere il convoglio. Lo afferma il consigliere per la sicurezza della Casa Bianca, Ben Rhodes, riecheggiando l'analoga dichiarazione del Pentagono. «Siamo profondamente preoccupati», insiste Rhodes.

L'Onu riunisce il Consiglio di sicurezza
Il Consiglio dell'Onu si incontrerà in serata verso le 21.00 ora italiana per discutere sull'entrata del convoglio russo nell'est dell'Ucraina, definito da Kiev «una chiara violazione» delle sue frontiere. Lo ha comunicato il Consiglio dell'Onu. «L'inquietudine è grande poiché finora né l'Ucraina né la Croce Rossa sono a conoscenza del contenuto dei camion», ha affermato il ministro ucraino degli Affari esteri, che ha precisato che ai funzionari ucraini «è stato impedito di controllare» il contenuto del convoglio. Dal canto suo la Russia sostiene di aver organizzato la missione definita "umanitaria" per fornire aiuti agli abitanti assediati, senza elettricità da settimane.

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