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Questo articolo è stato pubblicato il 25 agosto 2014 alle ore 12:34.
L'ultima modifica è del 25 agosto 2014 alle ore 17:17.

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Esperti della Commissione europea, delle autorità italiane e dell'agenzia europea per la protezione delle frontiere, Frontex, si riuniranno domani a Roma per discutere il possibile avvio di una missione rafforzata di Frontex nel Mediterraneo, definita «Frontex Plus», secondo Michele Cercone, portavoce del commissario Ue per gli affari interni, Cecilia Malmstrom. Il portavoce ha comunque precisato che «nessuna decisione è stata presa sull'operazione Frontex Plus» a questo stadio. E che oggetto delle discussioni di domani sarà il sostegno che Frontex potrà apportare alla Marina italiana nell'ambito dell'operazione «Mare Nostrum» per la sorveglianza nel Mediterraneo e il salvataggio in mare dei migranti irregolari. L'esito della riunione tecnica di domani sarà discusso da Malmstroem e il ministro italiano agli affari interni, Angelino Alfano, nel loro incontro di mercoledì prossimo a Bruxelles.

Verso "Frontex plus"
Frontex, (l'agenzia europea per la gestione della cooperazione internazionale alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Ue con sede a Varsavia), polizia di frontiera, non ha nei suoi compiti istituzionali le operazioni umanitarie (come invece l'operazione "Mare nostrum" lanciata lo scorso anno dal governo italiano) e dispone di scarse risorse tecniche ed economiche. La proposta che sta maturando a Varsavia potrebbe essere quella di far nascere un Frontex dei paesi euroepei mediterranei, con l'impegno di mezzi e uomini spagnoli, francesi e italiani. Affiancati da tedeschi e finlandesi che potrebbero contribuire all'operazione.

Gozi: Frontex sostituisca Mare Nostrum
Oggi è stato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle politiche comunitarie, Sandro Gozi, a ribadire la richiesta all'Ue di un salto di qualità nella gestione delle frontiere. «L'Italia chiede coerenza alla Ue: la frontiera mediterranea è una frontiera comune e occorrono azioni comuni a partire da un aumento dei fondi e delle capacità operative di Frontex che deve effettivamente sostituire Mare nostrum», ha affermato Gozi, rilanciando l'appello di ieri Alfano in tal senso. «Lavoriamo intensamente perché la risposta della Ue sia positiva, in coerenza con quanto è stato detto al vertice europeo di fine giugno in cui è stata chiaramente indicata l'assunzione di responsabilità condivisa per fare fronte all'immigrazione nel Mediterraneo», ha spiegato Gozi, che ha chiesto anche un intervento dell'Ue in Libia perché «molti problemi dell'immigrazione derivano dal fatto che il Paese è fuori controllo».

De Giorgi (Marina): sia missione multinazionale
Far diventare Mare Nostrum una missione multinazionale a guida italiana, sul modello della missione Atalanta dell'Ue per il contrasto alla pirateria: è la proposta lanciata dal Capo di Stato Maggiore della Marina, l'ammiraglio Giuseppe De Giorgi. «Consentirebbe - spiega - un'importante divisione dei costi».

Ue: nessuna sostituzione Mare Nostrum-Frontex
Ma nonoistante le richieste italiane, a Bruxelles si considera «non fattibile»la sostituzione di Mare Nostrum con Frontex. «Non ci sono né fondi né mezzi», ha spiegato una fonte della Commissione europea, citata dall'Agi precisando che «sono totalmente infondate» le indiscrezioni di stampa in base alle quali Frontex possa farsi carico del lavoro di Mare Nostrum in un'area più ristretta del Mediterraneo rispetto a quella in cui opera attualmente la missione italiana. La fonte ribadisce quanto già detto in via ufficiale dall'Ue, e cioé che è fattibile soltanto il lancio di un'operazione Frontex Plus a sostegno di Mare Nostrum, «magari un Mare Nostrum ridotto». Lo stesso Cercone, del resto, ha sottolineato che l'agenzia Frontex potrebbe funzionare da complemento di «Mare Nostrum» collaborando con le autorità italiane con i mezzi a sua disposizione per, eventualmente, coprire aree del Mediterraneo non più coperte dalla Marina militare italiana

L'impegno dell'Italia
Sono quasi 4.000 i migranti salvati e recuperati tra venerdì e domenica in numerosi soccorsi effettuati dagli equipaggi delle navi della Marina Militare, Capitanerie di Porto e navi mercantili. L'Italia la sua parte la sta facendo, almeno in mezzo al mare. Con un sforzo enorme soprattutto a livello economico - Mare Nostrum costa 300mila euro al giorno, 9,5 milioni al mese: significa che fino adesso sono già stati spesi 95 milioni - che non potrà sostenere a lungo. Diverso è il discorso sull'accoglienza, su cui c'è ancora molto da fare, ma è evidente che senza un coinvolgimento pieno dell'Europa, l'Italia non potrà far altro che sfilarsi. «Stiamo già lavorando a progetto alternativi - ha detto Alfano - che, tuttavia, sottoporrò al Cdm solo dopo che l'Europa avrà detto no a subentrare a Mare Nostrum. Perché così non si può andare avanti. Mare Nostrum va avanti già da un anno e non vogliamo che abbia il secondo compleanno».

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