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Questo articolo è stato pubblicato il 25 agosto 2014 alle ore 06:36.
Oltre 8mila posti in organico scoperti, concentrati soprattutto nei tribunali più grandi e in quelli del Nord Italia. E un solo distretto - quello di Lecce - con poche decine di dipendenti in più. La carenza cronica del personale amministrativo degli uffici giudiziari è un'emergenza nell'emergenza di cui il Governo deve tener conto in vista del Consiglio dei ministri di venerdì 29 agosto, che esaminerà la riforma della giustizia.
Secondo gli ultimi dati del ministero, sono 8.221 i lavoratori che mancano, su un totale teorico di 44.110. In pratica, negli uffici giudiziari è "vacante" il 18,64% dell'organico. Si tratta di cancellieri, direttori amministrativi, funzionari: i loro numeri (insufficienti) contribuiscono a rallentare i processi. Infatti, la mancanza del personale porta con sé udienze ridotte, notifiche bloccate, sportelli con orari di apertura al pubblico ridimensionati. E ora, rischia di imbrigliare il decollo del processo telematico.
Sul territorio
Il record dei posti scoperti è nel distretto della Corte d'appello di Milano, dove mancano più di 800 amministrativi su 3.200, con un tasso di scopertura del 25 per cento. Un dato che mette il distretto del capoluogo della Lombardia davanti agli altri grandi uffici giudiziari: Roma, dove sono vacanti 766 posti su 4.300; Napoli, dove sono scoperti 765 posti su 4.237; Torino, che ha 495 lavoratori in meno rispetto ai 2.580 previsti dalla pianta organica. In questi quattro uffici si concentra poco meno della metà dei 6mila amministrativi mancanti negli uffici dei distretti.
In termini percentuali a soffrire di più sono tutti i tribunali del Nord, che in passato hanno perso lavoratori, diretti, con le procedure di mobilità interna, verso le regioni d'origine, soprattutto al Sud. Il picco di scoperture è nel distretto di Bolzano, che arriva a sfiorare il 42%, con 139 posti vacanti su 332. Qui a complicare la situazione è anche il bilinguismo chiesto ai dipendenti, che fa sì che non sia possibile attingere a qualsiasi graduatoria nazionale. E i numeri peggiorano se si guarda ai posti di direttore amministrativo del tribunale, vacanti al 60%, e a quelli di cancelliere, giù del 63 per cento. «Sono le figure professionali – spiega il presidente del tribunale, Elsa Vesco – che garantiscono tutta la documentazione delle udienze: vista la grave scopertura degli organici, il personale in servizio deve dare il massimo per far procedere speditamente i processi. E lo fa, ma è stremato». Ad aggravare il quadro è stata la soppressione delle sezioni distaccate: «Di per sé è stata una scelta positiva – afferma Vesco –, ma il personale solo in minima parte ha deciso di passare al tribunale. I fascicoli, quindi, sono aumentati, ma i rinforzi non sono arrivati».