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Questo articolo è stato pubblicato il 28 agosto 2014 alle ore 15:14.
L'ultima modifica è del 28 agosto 2014 alle ore 17:14.

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(Ansa)(Ansa)

Il gruppo jihadista egiziano Ansar Beit al Maqdis ha annunciato l'esecuzione di quattro «spie di Israele», documentata in un video pubblicato sul web. I quattro decapitati sarebbero membri delle tribù del Sinai e in un video appaiono bendati e inginocchiati davanti ai miliziani vestiti di nero che imbracciano i mitra. Secondo gli jihadisti, i quattro avrebbero fornito ai servizi segreti israeliani del Mossad informazioni su Ansar Beit al Maqdis e piazzato cimici nelle abitazioni e nelle auto di alcuni miliziani, favorendo il raid dei droni israeliani in cui sono rimasti uccisi tre esponenti dell'organizzazione.
I quattro egiziani uccisi erano stati trovati decapitati all'inizio di agosto nella penisola del Sinai, dopo essere stati rapiti da uomini armati mentre viaggiavano in auto a pochi chilometri dalla Striscia di Gaza. Nel filmato sono circondati da uomini incappucciati, uno dei quali legge le accuse nei loro confronti prima della decapitazione. Ansar Beit al-Maqdis (i partigiani di Gerusalemme) ha rivendicato un consistente numero di attentati nella penisola del Sinai, nel Delta del Nilo e al Cairo da quanto è stato rovesciato il governo del presidente islamista Mohamed Morsi nel luglio del 2013.

Soldati siriani giustiziati dall'Isis
Le uccisioni e le decapitazione non si fermano all'Egitto ma si estendono anche alla Siria, dove agiscono i miliziani dell'Isis. Gli jihadisti sunniti dello Stato Islamico hanno trucidato 250 soldati nel nord della Siria, dopo aver preso il controllo di una base aerea nella provincia di Raqqa. Le indiscrezioni sull'esecuzione dei militari siriani erano circolate da ieri e sono state confermate in un video pubblicato dai miliziani su YouTube. Nel filmato vengono mostrati i cadaveri di decine di uomini con la faccia a terra e con indosso solo la biancheria intima. I corpi sono uno di fianco all'altro, allineati, e compongono una fila che sembra lunga decine di metri. Nel video gli jihadisti inquadrano anche un altro gruppo di cadaveri. Un miliziano dello Stato islamico ha confermato che i soldati siriani a Raqqa «sono stati uccisi tutti». L'Osservatorio siriano per i diritti umani aveva spiegato che le vittime erano state catturate durante la fuga dall'aeroporto militare di Tabaqa, conquistato dagli jihadisti domenica scorsa dopo settimane di furiosi combattimenti.

L'Onu: 43 caschi blu detenuti nel Golan

Le Nazioni Unite, invece, confermano la notizia riferita in un primo momento da al Arabiya che 43 caschi blu sono detenuti da un gruppo armato in Siria mentre altri 81 sono confinati nelle loro posizioni nel Golan. L'ufficio del portavoce del Segretario Generale Ban Ki moon ha detto che i caschi blu sono stati fatti prigionieri oggi all'alba durante «un periodo di aumentati combattimenti tra elementi armati e le forze armate di Damasco». Altri 81 peacekeepers «hanno i movimenti ristretti alle loro posizioni nei pressi di Ar Ruwayhinah e Burayqah». I caschi blu sarebbero in gran parte di nazionalità filippina. Ieri sera i combattenti islamisti sono riusciti, dopo violenti combattimenti, a prendere il controllo del valico di al Quneitra sulla linea di demarcazione tra Siria e Israele.

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