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Questo articolo è stato pubblicato il 29 agosto 2014 alle ore 09:54.
L'ultima modifica è del 30 agosto 2014 alle ore 18:44.

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Il ministro degli Esteri, Federica Mogherini (LaPresse)Il ministro degli Esteri, Federica Mogherini (LaPresse)

È una giornata importante per l'Italia nella partita delle nomine europee: nonostante si sottolinei spesso che l'Alto rappresentante della politica estera Ue non abbia reali poteri perché manca di un vero mandato politico, la possibile/probabile nomina a Lady Pesc dell'italiana Federica Mogherini, successore della britannica baronessa Ashton, sarebbe un successo per l'Italia.

Proprio quando Mogherini, attuale ministro degli Esteri sembra ormai a un passo dalla nomina, due tra le più blasonate testate europee di orientamento tradizionalmente opposto - il britannico Financial Times vicino alla comunità finanziaria internazionale e il francese Le Monde, voce della sinistra francese e punto di riferimento di quella europea - scrivono che l'eventuale nomina di Mogherini da parte dei leader dei 28 Paesi sarebbe «deludente» e addirittura «sbagliata» (scritto nel titolo dell'editoriale).

Una rassicurazione a mezzo stampa viene dalla Germania: Mogherini «è considerata sicura come nuova» lady Pesc, scrive il giornale tedesco Bild secondo cui la cancelliera Angela Merkel «è pronta a sostenere l'inesperta politica. In cambio Matteo Renzi deve aiutare Merkel nel suo blocco»: in gioco il ruolo del commissario Ue agli Affari economici e monetari a cui la cancelliera tedesca tiene.

Ft: ora più che mai serve una figura forte
Il quotidiano finanziario della City - il primo che aveva scritto dell'opposizione dei Paesi del blocco Est alla nomina dell'italiana accusata d'essere filorussa, che poi qualche giorno fa ha anticipato che le resistenze a Est sono state superate e Mogherini dovrebbe essere nominata domani 30 agosto - osserva come l'Europa, oggi più che mai, abbia bisogno di un capo della diplomazia «forte» che possa aiutare l'Ue ad acquisire un maggior peso sulla scena internazionale.

Serve insomma, scrive il Financial Times, una figura di peso. Non è neanche un discorso contro Mogherini: si sottolinea che in alcune aree come il commercio e nei singoli settori, l'Europa - osserva Ft - «riesce a fare blocco», nella politica estera invece il rappresentante europeo agisce da solo. Ed è per questo che se la scelta dovesse cadere sull'attuale ministro degli Esteri italiano, sarebbe «deludente». «In un momento di notevoli tensioni - scrive ancora l'Ft - l'Ue avrebbe potuto puntare su personaggi come lo svedese Carl Bildt o l'olandese Frans Timmermans». Una figura forte con esperienza internazionale, «Mogherini invece era poco conosciuta fino a sei mesi fa, quando è diventata ministro degli Esteri italiano. Se sarà nominata, lo sarà per le stesse ragioni che hanno portato la britannica Lady Ashton a ricoprire quel ruolo cinque anni fa. Sarebbe insomma - scrive Ft - un raffinato mercanteggiare fra Stati membri in cui ogni casella si potrà dire spuntata, tranne quella dell'esperienza».

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