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Questo articolo è stato pubblicato il 29 agosto 2014 alle ore 06:37.

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ROMA
Il recupero di fiducia dei consumatori è sfiorito con la primavera e a giugno le vendite al dettaglio sono rimaste ferme, nonostante si trattasse del primo mese di disponibilità in busta paga del bonus da 80 euro.
L'indice calcolato dall'Istat registra infatti, per il primo mese estivo, una crescita pari a zero su base mensile e un calo sui dodici mesi pari al 2,6 per cento.
Le variazioni tendenziali negative, precisa l'Istat, sono pari al 2,4% nel caso dei prodotti alimentari e al 2,8% per quel che riguarda i prodotti non alimentari. Tra questi ultimi, tutte le voci monitorate hanno registrato una flessione, compresi l'abbigliamento (-2,3%) e i prodotti farmaceutici(-2,9%).
Quanto alle reti di vendita per la grande distribuzione, la flessione nei dodici mesi è stata dell'1,3 per cento ma per i negozi su piccole superfici il calo tendenziale è addirittura del 3,9 per cento. Un deciso ribasso delle vendite al dettaglio, però, si è verificato anche nei supermercati (-2,5%), mentre, come di consueto, sono andati meglio i discount (+0,5%).
L'Istat ricorda anche che l'indice delle vendite al dettaglio si basa sul valore corrente, che include sia la dinamica delle quantità vendute sia quella dei prezzi delle merci. E l'inflazione a giugno è rimasta bassa, allo 0,3%: in pratica, potrebbe essere anche il rischio-deflazione a sgonfiare le vendite e a rendere sempre più inappetenti i consumatori, convincendoli a rimandare gli acquisti, in attesa di prezzi ancor più bassi.
Ai dati Istat si affiancano inoltre le anticipazioni diffuse da Centromarca, relative al mese di luglio.
Secondo queste stime, nei primi sette mesi dell'anno gli acquisti in volume della totalità dei prodotti confezionati di largo consumo nella moderna distribuzione (da cui transita il 90% circa dei consumi delle famiglie italiane) si sono ridotti dello 0,7 per cento.
«Numeri preoccupanti», sottolinea Roberto Bucaneve, direttore del Centro Studi Centromarca. «Il settore del largo consumo già lo scorso anno ha chiuso con un calo del -1,4%, preceduto dal -0,1% del 2012. A questo ritmo il 2014 dovrebbe attestarsi su una contrazione del -0,1%». Tra l'altro, Centromarca rileva che la forte pressione promozionale ha già reso concreta in Italia la realtà della deflazione: il calo dei prezzi a paniere costante per i prodotti a largo consumo è pari, in luglio, a un meno 0,9 per cento tendenziale.
Intanto, alla vigilia del primo importante consiglio dei ministri dopo le ferie estive, divampa la polemica sull'efficacia della misura di restituzione degli 80 euro in busta paga, ai fini del sostegno all'economia. Sostiene l'ufficio studi di Confcommercio: «Le misure prese fino ad oggi non hanno prodotto gli effetti sperati sui consumi e non sono state idonee a sostenere la fiducia delle famiglie, in calo anche ad agosto».

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