E se studiassi in Asia?Da Tokyo a Singapore, le 10 migliori università d'Oriente

Impero antico, impero nuovo. La Peking University, il gigante di Pechino con 216 centri di ricerca al servizio della crescita nazionale, continua ad allargarsi con l'obiettivo – dichiarato ma non ancora raggiunto – di farsi strada oltre alla "sola" eccellenza nei poli asiatici. Il confronto con i college americani e britannici non è ancora maturo, vista una posizione generale che non supera il 46esimo posto complessivo nel ranking QS, il 45esimo in quella del Times Higher Education e – la beffa che brucia di più – la fascia tra le posizioni 101 e 150 proprio nella graduatoria pubblicata in patria: l'Academic Ranking of World University della Shangai Jiao Tong University. In attesa di reggere il paragone anche sulle onorificenze accademiche, il campus ribattezzato "yuan yuan" in onore del quartiere di Pechino che lo ospita conta un totale più di 30mila studenti, 2.900 docenti e ricercatori e un'offerta didattica di 93 corsi per le lauree di primo livello, 199 per quelle di secondo e 173 specializzazioni di dottorato. Le tasse per gli studenti internazionali triplicano quelle previste per i cittadini della Repubblica Popolare Cinese, ma restano comunque in una fascia incomparabile a quelle di una qualsiasi università inglese o americano: secondo il calcolo QS la media oscilla tra i 4mila e i 6mila dollari, per tutto l'arco del 3+2.