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Questo articolo è stato pubblicato il 03 settembre 2014 alle ore 17:00.
L'ultima modifica è del 04 settembre 2014 alle ore 17:51.

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«In questo momento di crisi le risorse per sbloccare i contratti a tutti non ci sono». Così il ministro della Pa Marianna Madia, a margine dei lavori in Senato sulla legge delega di riforma della Pa, a proposito dei rinnovi contrattuali per i dipendenti pubblici. Ora, aggiunge, «prima di tutto» guardiamo «a chi ha più bisogno», quindi «confermiamo gli 80 euro, che vanno anche ai lavoratori pubblici». Il rischio evocato nei giorni scorsi prende corpo. Gli stipendi degli statali resteranno bloccati anche nel 2015, a causa delle scarse risorse.

Madia: confermiamo gli 80 euro
Il bonus Irpef, ricorda il ministro, va infatti a tutti i lavoratori sotto una certa soglia di reddito, inclusi gli statali. D'altra parte, sottolinea Madia, «i contratti hanno iniziato ad essere bloccati all'inizio della crisi». Una crisi che «visti i dati sull'economia» prosegue e che «il governo è impegnato» a superare. Uno sforzo che secondo il ministro deve coinvolgere «tutti» sia «il governo che le parti sociali». Parlando a margine dei lavori in commissione Affari Costituzionali del Senato, dove è iniziata la discussione sul ddl Pa, Madia spiega che la decisione sui contratti per il pubblico impiego verrà presa in sede di legge di stabilità, ma presumibilmente la proroga del blocco, cominciato nel 2010, dovrebbe essere di un anno (2015).

Delega Pa, Madia: no letargo, vogliamo chiudere esame entro anno
Il ministro assicurato che punta a chiudere entro fine anno in Parlamento il ddl delega sulla riforma della P.A., che rappresenta la seconda gamba della riforma complessiva della pubblica amministrazione. Tuttavia, Madia non drammatizza sui tempi. E spiega: «Se la discussione procede spedita e serviranno uno o due mesi in più, per me va bene, l'importante è che non si vada in letargo». E pone a febbraio il limite massimo per l'approvazione della delega.

Baretta: ancora nulla di definito
Corregge solo un po' il tiro il sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta, che parlando a Sky Tg24 delle risorse per lo sblocco del contratto degli statali dice: «Il lavoro del governo nel mese di settembre sarà molto importante. Non darei nulla per definito»

Bonanni: no blocco contratti Pa, eliminare sprechi enti locali
Il primo a rispondere (negativamente) alla Madia sul blocco degli stipendi nella Pa è il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni: «Eliminassero gli sprechi negli enti locali, nelle Regioni, nei Comuni e nelle aziende mucipalizzate. Ma non tolgano soldi ai dipendenti statali. Stiamo ancora aspettando iniziative di spending review».

Cgil: perdita salari fino a 4.800 euro, pronti a mobilitazione
Critica anche la Cgil che offre anche dei numeri sui sacrifici imposti ai dipendenti pubblici. Secondo il responsabile dei Settori pubblici della Cgil, Michele Gentile, «perderanno in media, a causa del blocco dei contratti, se esteso fino al 2015, 4.800 euro, 600 dei quali nel prossimo anno». Fino al 2014 i mancati aumenti valgono i 4.200 euro. Mentre Rossana Dettori, segretario generale Fp-Cgil avverte: «Se il Governo Renzi pensa di umiliare ulteriormente i dipendenti pubblici» allora «la nostra risposta non potrà essere che la mobilitazione». Dettori giudica «intollerabile» la «prosecuzione del blocco della contrattazione». E aggiunge: «senza un passo indietro del Governo torneremo nelle piazze».

L'avvertimento agostano dei sindacati
Nel dibattito agostano in vista della legge di stabilità lo spinoso tema del contratto dei dipendenti pubblici, aveva già fatto capolino. Sul fronte sindacale, infatti, si era registrata il 20 agosto la presa di posizione comune di Cgil, Cisl e Uil contro le ipotesi di stampa circolate di una nuova proroga per altri due anni del blocco degli stipendi degli statali. «Intervenire sul salario dei dipendenti pubblici è un errore madornale» scrivono i sindacati del pubblico impiego di Cgil, Cisl e Uil, che chiedono «una smentita da parte del presidente Renzi e della ministra Madia». Altrimenti ci sarà una «reazione fortissima» e «la ripresa dei lavori» avverrà «in un clima incandescente».

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