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Questo articolo è stato pubblicato il 10 settembre 2014 alle ore 14:12.
L'ultima modifica è del 10 settembre 2014 alle ore 15:03.

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Altero Matteoli (Imagoeconomica)Altero Matteoli (Imagoeconomica)

«No ad accordi a macchia di leopardo». In vista delle elezionali regionali, Forza Italia avverte le altre forze del centrodestra, a cominciare da Ncd e Lega, e ribadisce il suo "alt" netto alle "geometrie variabili". Anche perché l'obiettivo è più ampio: ricostruire il centrodestra a partire da un accordo programmatico generale. La precisa scelta di campo è stata indicata da Altero Matteoli, presidente del "comitato azzurro sulle alleanze", al termine di una riunione nella sede romana di piazza San Lorenzo in Lucina con gli altri componenti dell'organismo: Paolo Romani, Renato Brunetta, Giovanni Toti e Denis Verdini. Intanto in casa azzurra scatta l'allarme "casse vuote": sarebbero a rischio gli stipendi dei dipendenti.

Accordi in tutte le regioni «o niente»
Matteoli è stato chiaro: «Non facciamo accordi a macchia di leopardo, queste geometrie non ci interessano. L'accordo si fa dappertutto, in tutte le regioni, o niente, difficilmente si concretizzerà qualcosa». La strada imboccata sempre quella giusta: «Con gli ex alleati abbiamo già iniziato a discutere delle alleanze per la Calabria e l'Emilia Romagna e possiamo dirci soddisfatti». La prossima settimana ci sarà un incontro ad hoc con la Lega Nord.

Si parte dalle regionali per ricostruire il centrodestra
Forza Italia, ha continuato il senatore azzurro, affronta «le trattative con la vecchia coalizione con uno spirito di collaborazione e con la volontà di ricostruire il centrodestra. Vogliamo fare gli accordi con loro che partano dalle regionali per arrivare a mettere insieme un accordo generale e di programma». Romani, capogruppo Fi al Senato, ha aggiunto a mo' di rassicurazione sul futuro: «Ci faremo carico dei problemi degli altri partiti del centrodestra, anche per quel che riguarda l'Italicum». Sono chiare a Forza Italia le difficoltà del Nuovo Centrodestra, alleato di governo del Pd. «Non è facile per loro sedersi al tavolo con noi - ha detto Matteoli - ma io resto convinto che sono più le cose che ci tengono insieme rispetto a quelle che ci separano». Dello stesso parere Brunetta: «Gli elementi di coesione sono molto forti nel centrodestra e le differenze sono molte di meno
rispetto a quelle che ora ci sono tra le varie anime del Pd. Lo slogan è "uniti si vince" ma "uniti si fa anche il meglio per il Paese"».

Le primarie? «Non sono un dogma»
«Non siamo entusiasti delle primarie», ha chiarito Matteoli. «Io personalmente sono proprio contrario, ma ciò non vuol dire che le consideriamo un dogma né in positivo né in
negativo. Se sarà necessario farle in qualche regione, allora potremo anche farle». Così Altero Matteoli ha replicato a chi gli chiedeva delle primarie, e in particolare della posizione favorevole di Raffaele Fitto per la scelta del candidato governatore alle elezioni in Puglia. «Il nostro primo obiettivo - ha precisato Matteoli - è di individuare il candidato senza primarie, ma non ci impicchiamo al "no" preventivo alle primarie. E comunque non avremo problemi a confrontarci con Fitto, ma non decide la Regione bensì il partito nazionale e gli amici degli altri partiti». Toti ha replicato con una battuta, commentando il no di Fitto alle decisioni prese da una troika: «Infatti non è una troika, siamo in 5 o 6».

Casse azzurre in rosso, stipendi a rischio
Nel frattempo nel partito di Silvio Berlusconi è emergenza fondi. La tesoriera di Forza Italia, Maria Rosaria Rossi, "fedelissima" del Cavaliere, ha convocato nella sede del partito una riunione per fare il punto sullo stato attuale delle casse azzurre, che sono in rosso. Tanto da mettere a serio rischio gli stipendi di settembre dei dipendenti. Al vertice partecipano il consigliere politico Giovanni Toti, Sestino Giacomoni in qualità di segretario della conferenza dei presidenti dei comitati regionali, Rocco Crimi, ex tesoriere, e la responsabile comunicazione, Deborah Bergamini. Tra i nodi c'è anche la questione del nodo dei contributi e degli arretrati dovuti dai parlamentari che non sono in regola con i
versamenti.

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