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Questo articolo è stato pubblicato il 10 settembre 2014 alle ore 13:07.
L'ultima modifica è del 10 settembre 2014 alle ore 22:19.

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Fumata nera per l'elezione di due giudici costituzionali da parte del Parlamento in seduta comune. Da quanto si apprende da fonti parlamentari, nessun candidato ha raggiunto il quorum richiesto dei tre quinti dei componenti dell'Assemblea. Servirà una nuova votazione domani: sarà la nona e avrà inizio domani alle 9,30 a Montecitorio.

Accelerazione dopo il monito del capo dello Stato
In caso di nuovo fallimento, si proseguirà comunque a oltranza in settimana fino alla fumata bianca, come hanno indicato ieri i presidenti di Camera e Senato. Memori del durissimo monito lanciato nei giorni scorsi dal capo dello Stato, Giorgio Napolitano, secondo cui l'elezione «non è ulteriormente differibile»: i giudici della Consulta sono cessati dall'incarico il 28 giugno scorso, il Consiglio superiore della magistratura ha concluso il suo mandato il 31 luglio.

Violante e Catricalà in pole per la Consulta
L'intesa sulla Corte costituzionale è data per raggiunta: i due nuovi giudici dovrebbero essere Luciano Violante - democratico di ferro, magistrato e docente di diritto e procedura penale all'Università di Camerino, ex presidente della commissione parlamentare Antimafia, ex presidente della Camera e uomo di collegamento tra la sinistra e il mondo della giustizia - e Antonio Catricalà, magistrato vicino a Forza Italia, ex presidente dell'Antitrust, sottosegretario alla presidenza del Consiglio nel Governo Monti e viceministro allo Sviluppo economico nel Governo Letta.

Si lavora sui componenti del Csm
Chiusa la partita sulla Consulta, il confronto continua serrato sui componenti laici di Palazzo dei Marescialli. Sembra saltato l'accordo con i Cinque Stelle sui nomi di Maria Elisabetta Casellati, Luigi Vitali, Giovanni Legnini, Renato Balduzzi, Teresa Bene, Giuseppe Fanfani, Antonio Leone e Nicola Colaianni. Quest'ultimo il candidato del M5S, che però ora punta di nuovo sul suo primo candidato, Alessio Zaccaria.

Il quorum richiesto
Per eleggere i giudici della Consulta, dopo il terzo scrutinio, è sufficiente la maggioranza di tre quinti dei componenti delle Camere. Per i componenti del Csm, dopo il secondo scrutinio, basta la maggioranza dei tre quinti dei votanti.

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