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Questo articolo è stato pubblicato il 11 settembre 2014 alle ore 19:10.
L'ultima modifica è del 12 settembre 2014 alle ore 13:35.

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(Afp)(Afp)

Il discorso di Obama, che poche ore fa ha spiegato il suo piano di attacco contro l'Isis, sta scatenando reazioni contrastanti nello scacchiere internazionale. Immediata la risposta di Mosca che considera eventuali «attacchi aerei Usa in Siria contro gli estremisti dell'Isis, senza il consenso di Damasco, e in assenza di decisioni del consiglio di sicurezza dell'Onu» come «un'aggressione, una grossolana violazione del diritto internazionale». Lo ha dichiarato Aleksandr Lukasehvich, portavoce del ministero degli esteri russo.

Dieci Paesi arabi con gli Usa nella lotta all'Isis
Il piano di attacco del presidente Obama raccoglie invece il consenso di dieci paesi arabi che hanno accettato di partecipare alla vasta coalizione proposta dagli Usa per combattere l'Isis in Iraq e in Siria. È quanto si legge in una nota congiunta diffusa al termine di un incontro tenutosi a Gedda tra il segretario di stato americano, John Kerry, e i rappresentanti di dieci paesi arabi.

Nella capitale dell'Arabia Saudita il capo della diplomazia americana ha incontrato i rappresentanti del governo saudita e quelli di Bahrein, Emirati Arabi, Kuwait, Qatar, Oman, Egitto, Iraq, Giordania e Libano.

Netanyahu: Israele sta facendo la sua parte
Intanto, il premier israeliano Benyamin Netanyahu, intervendo alla Conferenza sulla sicurezza e contro il terrorismo di Herzlyia in occasione dell'anniversario dell'11 settembre, spiega che «Israele sta facendo la sua parte nella lotta contro l'Isis». «Una parte» di questo sforzo «è più conosciuta, un'altra meno», afferma.

Cameron: Gran Bretagna non esclude alcuna ipotesi
Il premier britannico David Cameron «non esclude alcuna ipotesi» riguardo alle incursioni aeree contro le milizie jihadiste dello Stato Islamico (Isis): lo ha dichiarato un portavoce di Downing Street, mentre il ministro degli Esteri Philip Hammond aveva escluso qualsiasi partecipazione ai raid in territorio siriano.

Steinmeier: esclusa la partecipazione della Germania ai raid
Intanto, il ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier ha escluso la partecipazione tedesca ai raid aerei contro l'Isis. «Né ci è stato chiesto, né lo faremo», ha detto a Berlino dopo l'incontro con il collega britannico Philip Hammond. A proposito della consegna delle armi ai curdi contro i terroristi ha poi sottolineato che «non è poco», la Germania si è già assunta la sua parte di responsabilità.


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