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Questo articolo è stato pubblicato il 11 settembre 2014 alle ore 15:58.
L'ultima modifica è del 11 settembre 2014 alle ore 21:57.

Via libera alle «ferie solidali»
L'idea è semplice, mutuata stavolta dalla Francia e a costo zero per lo Stato: permettere ai dipendenti pubblici e privati di cedere, compatibilmente con il diritto ai riposi settimanali e alle ferie annuali retribuite, «tutti o parte dei giorni di riposo aggiuntivi spettanti in base al contratto collettivo nazionale in favore del lavoratore genitore di figlio minore che necessita di presenza fisica e cure costanti per le particolari condizioni di salute». L'emendamento approvato all'unanimità in commissione porta la firma di Emanuela Munerato (Lega Nord), che parla di «norma di grande civiltà».

Rafforzate le politiche attive
Dopo aver varato il fascicolo elettronico che riunisce tutte le informazioni sui percorsi educativi e professionali della persona, la commissione ha votato un emendamento per garantire l'interoperabilità dei sistemi informativi e favorire la raccolta della domanda di lavoro delle imprese attraverso gli intermediari. «Inoltre - sottolinea Sacconi - i servizi pubblici e privati di orientamento vengono messi in concorrenza tra loro attraverso una remunerazione a risultato delle loro prestazioni».

Debutta il contratto di ricollocazioneper i disoccupati
Nella stessa direzione va il contratto di ricollocazione, modellato sulle esperienze olandesi e britannica e introdotto nella delega grazie a un emendamento di Pietro Ichino (Scelta Civica) e già sperimentato nel Lazio. I disoccupati potranno scegliere un'agenzia specializzata tra quelle accreditate dalla Regione, che a sua volta potrà stipulare il contratto con la persona rimasta senza lavoro e con il centro per l'impiego, impegnandosi ad assisterla e a indirizzarla in un percorso di riqualificazione mirata. L'agenzia sarà remunerata con un voucher regionale liquidabile in gran parte soltanto a risultato ottenuto. Una via per escludere gli operatori meno capaci. «Si tratta di uno strumento utile - commenta Ichino - anche per collegare il sostegno del reddito del disoccupato e le iniziative per il suo reinserimento e per condizionare effettivamente il sostegno del reddito all'attivazione e disponibilità del beneficiario nel percorso verso la nuova occupazione».

Disabili, al riordino le norme sull'inserimento mirato
Disco verde anche a un emendamento di Cecilia Guerra (Pd), riformulato dal Governo, che prevede la «razionalizzazione e revisione delle procedure e degli adempimenti in materia di inserimento mirato delle persone con disabilità e degli altri soggetti aventi diritto al collocamento obbligatorio».

Dimissioni in bianco, il Governo dovrà combatterle
Una modifica proposta dal Pd e approvata dalla commissione affida al Governo, infine, nei decreti attuativi della delega, il compito di stabilire «modalità semplificate per garantire la data certa nonché l'autenticità della manifestazione di volontà del lavoratore in relazione alle dimissioni o alla risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, anche tenuto conto della necessità di assicurare la certezza della cessazione del rapporto nel caso di comportamento concludente in tale senso del lavoratore». Una delega ampia, quindi, volta ad arginare la pratica di far firmare ai neoassunti, e spesso alle donne che potrebbero restare incinte, una lettera di dimissioni "in bianco" per poterli licenziare con facilità. Una proposta di legge in questo senso, con una procedura stringente per evitare abusi, era stata approvata a marzo dalla Camera (con i voti di Sel, che l'aveva proposta, Pd e Fi), ma la maggioranza ha deciso di trasferire la questione nel Jobs act.

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