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Questo articolo è stato pubblicato il 11 settembre 2014 alle ore 16:44.
L'ultima modifica è del 11 settembre 2014 alle ore 21:03.

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La sede della Rbs a Edimburgo (Epa)La sede della Rbs a Edimburgo (Epa)

LONDRA - Il settore finanziario minaccia l'esodo dalla Scozia se gli indipendentisti vinceranno il referendum della settimana prossima. Oggi Royal Bank of Scotland (Rbs), Lloyds Bank, Clydesdale e Tesco Bank hanno dichiarato che trasferiranno la loro sede legale da Edimburgo a Londra se i ‘sí' otterranno la maggioranza il 18 settembre.
Rbs, che ha sede a Edimburgo ed é uno dei maggiori datori di lavoro in Scozia, ha fatto sapere che «sarebbe necessario per motivi tecnici» trasferire il quartier generale a Londra. Il Ceo Ross McEwan in una lettera ai dipendenti ha però sottolineato che non ci saranno trasferimenti forzati e non ci sarà un impatto negativo sull'occupazione.

Gli occhi del mondo sono puntati sulla Scozia, ha detto Alex Salmond, il leader dello Scottish National Party. In un discorso alla stampa straniera ha dichiarato che la Scozia «sta facendo la Storia» e che i sí all'indipendenza trionferanno nel referendum della settimana prossima. Il leader nazionalista ha criticato gli annunci delle banche e in particolare di Rbs, che è controllata dal Tesoro britannico, perché «dettati da motivazioni politiche». Salmond ha accusato il Tesoro di avere "passato" informazioni riservate su Rbs alla Bbc, che ha trasmesso in anteprima la notizia portando a un temporaneo aumento del titolo alla Borsa di Londra stamattina.

Anche il Fondo monetario internazionale oggi ha sottolineato le incertezze di una vittoria del sì, avvertendo che la secessione porterebbe a reazioni negative del mercato sul breve termine. «L'effetto principale sarebbe incertezza sulla transizione a regimi monetari, fiscali e finanziari nuovi e potenzialmente diversi in Scozia, - ha detto il portavoce William Murray. – Gli effetti di lungo termine dipendono invece dalle decisioni che saranno prese durante la fase di transizione». In contrasto Martin Gilbert, chief executive di Aberdeen Asset Management, che é il maggiore gestore di fondi in Scozia, ha dichiarato che «la Scozia indipendente sarebbe un enorme successo».

L'ultimo sondaggio di Survation mostra un calo del sostegno per l'indipendenza al 47%, contro il 53% di favorevoli a restare parte della Gran Bretagna.

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