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Questo articolo è stato pubblicato il 13 settembre 2014 alle ore 13:43.
L'ultima modifica è del 13 settembre 2014 alle ore 17:36.

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L'orsa Daniza con i cuccioli (Ansa)L'orsa Daniza con i cuccioli (Ansa)

Un orso molto "problematico" è dir poco. Ogni orso, come gli esseri umani e come molti mammiferi, ha un carattere diverso. Ci sono orsi gioviali e orsi intrattabili. Orsi timidi, o acutamente intelligenti, oppure socievoli, o pigri e svogliati, oppure stupidotti. E c'è anche qualche orso violento, con un carattere insopportabile e iracondo. Appunto la vecchia Daniza, una bisbetica aggressiva e violenta. A quanto ho saputo, tempo fa l'orsa aveva assalito padre, figlioletto e amichetto, e un bambino era stato salvato dagli artigli dell'animale grazie all'intervento del padre armato di un randello nodoso che aveva allontanato l'orsa dalla fedina lunga come un rotolone Regina. Non si contano le pecore e le vacche uccise e straziate da Daniza. Non a caso il bestione aveva un radiocollare, che è uno degli strumenti per controllare gli orsi più violenti. Il sistema di controllo degli animali, regolato dal protocollo Pacobace (sigla di Piano d'azione interregionale per la conservazione dell'orso bruno nelle Alpi centro-orientali), prevede una gradazione di interventi secondo il numero di problemi creati.

Nel primo caso di attacco che crea pericolo, l'orso viene sottoposto a monitoraggio. Viene "attenzionato", come direbbero i carabinieri. Al secondo, si mette un radiocollare. Al terzo attacco, l'animale viene controllato e monitorato al tempo stesso, seguendone gli spostamenti tramite il radiocollare. Alla quarta aggressione, l'orso viene catturato in modo che non possa nuocere. Daniza era a questo punto, era al quarto stadio. Non a caso la bestiona è stata classificata al grado di pericolosità 16 su una scala che va da zero (animale pacifico e timido avvistato da lontano mentre fa la sua vita tranquilla) fino al grado venti (belva insaziabile di carne umana). Quindi la Provincia autonoma di Trento ordinando la cattura per motivi di incolumità della popolazione è stata dentro le regole di salvaguardia dell'orso. Il programma era di catturare Daniza e farla risvegliare nel grande recinto del Casteller, un'area di 10mila metri quadri.

In via ordinaria, in casi come questi la decisione spetta allo Stato, cioè al ministero dell'Ambiente. Ma Trento è provincia autonoma. Vuole gestire gli orsi in piena libertà. Sostenendo – come aveva voluto l'ex presidente del Trentino, il potentissimo Lorenzo Dellai – che gli orsi sloveni portati soprattutto nell'area dell'Adamello sono "suoi". Ora sono una cinquantina. Le Regioni confinanti come la Lombardia o il Veneto non reclamano diritti di proprietà né sui loro orsi di origine slovena né su quelli trentini che travalicano i confini provinciali. Gli orsi in una notte passano vallate e montagne e si spostano di molte decine di chilometri senza badare al certificato d'origine. Quelli che avevano sconfinato in Svizzera e in Germania erano stati abbattuti a schioppettate senza se e senza ma.

Tre anni fa, proprio mentre la Lega Nord proponeva le sagre accoppa-orsi, s'era mostrato un problema simile di convivenza con l'orsa Dj5, e la Provincia con un'ordinanza ne decise la cattura mentre l'animale era in pacifico letargo. Ciò dopo che il Ministero ne aveva autorizzato la captivazione, condizionata però al rilascio in natura di un'altra femmina. Il ministero dell'Ambiente rispose: l'autorizzazione è statale, non provinciale, quindi respingiamo la vostra ordinanza e spetta a noi decidere. Si aprì un contenzioso. Il Tribunale amministrativo provinciale (il Tar del Trentino), di nomina locale, diede ragione alla Provincia; le autonomie sono previste addirittura dalla Costituzione e quindi sono più forti della legge nazionale ordinaria che affida la competenza degli orsi allo Stato. Nessuna associazione ecologista affiancò il ministero, neanche nel ricorso successivo al Consiglio di Stato. Il Consiglio di Stato confermò il Tribunale trentino: gli orsi trentini sono di fatto gestione autonoma secondo la Costituzione, lo Stato non deve metterci becco. Eppoi, c'è un pericolo per la sicurezza pubblica.Il problema del rapporto con le autonomie si è ripresentato nelle settimane scorse, quando lo Stato ha dovuto quindi tenersi fuori dall'ordinanza provinciale sulla cattura di Daniza e ancora una volta le associazioni ecologiste, molte delle quali hanno mantenuto ottimi rapporti con Trento e spesso progetti finanziati dalla Provincia anche dopo lo scontro su DJ5 al Consiglio di Stato, hanno preferito non intervenire nel merito di una questione che avrebbe riaperto una ferita istituzionale e quindi non hanno impugnato neanche stavolta l'ordinanza di Trento. In futuro il problema potrà riproporsi con qualsiasi Regione o Provincia autonoma che tramite ordinanza vorrà far abbattere o catturare lupi, orsi e qualunque animale selvatico in barba alle leggi nazionali. Il tema va risolto.

E i due orsacchiotti? Che fine faranno? Se saranno catturati e rinchiusi nel recinto del Casteller – come chiedono molti per un malinteso senso di "protezione della natura – si umanizzeranno e saranno "persi" dal punto di vista naturalistico. Sono due animaletti svezzati già da tempo, e sanno nutrirsi, ma la perdita della madre Daniza impedirà loro nuove "lezioni" di caccia. Uno dei due orsetti ha una trasmittente all'orecchio, quindi si potrà intervenire di nascosto se sorgessero problemi di sopravvivenza, mentre l'altro per ora resta sempre vicino al fratello.
Gli sconfitti di questa vicenda sono la Provincia di Trento, che ha preteso di fare da sé; sconfitti gli italiani, abbacinati dall'idea di una povera orsa indifesa in una natura da conservare sotto una campana di vetro e bersagliati da politici affamati di consenso; sconfitta l'orsa Daniza, vittima del suo carattere impossibile da vecchia megera. E gli sconfitti sono soprattutto i due orsacchiotti orfani.

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