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Effetto sanzioni: per la Russia son dolori (e anche per il nostro export)

Stati Uniti e Ue hanno introdotto le prime sanzioni contro la Russia a metà marzo in risposta all'annessione della Crimea. Che impatto hanno le sanzioni sull'economia russa e, di riflesso, sull'export italiano?

1. Effetto sanzioni / Crollo del rublo, e dei consumi

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Le sanzioni occidentali danneggiano i consumatori russi indirettamente, perché alimentano l'indebolimento del rublo e l'aumento dei prezzi. Da inizio anno la valuta russa ha perduto più del 15% del proprio valore sul dollaro, e contro l'euro è tornata a oltrepassare la quota dei 50 rubli. Secondo Elvira Nabiullina, presidente della Banca centrale russa, la caduta del rublo - a cui contribuisce tra l'altro anche il calo del petrolio - ha già aggiunto quasi un punto percentuale all'inflazione, oggi al 7,7%. E non è ancora finita, si teme, anche se è ancora difficile quantificare l'impatto del bando all'importazione di prodotti alimentari americani ed europei deciso all'inizio di agosto. Probabilmente il bando, e la mancanza di formaggi francesi o italiani di qualità, è avvertito dagli stranieri, dai negozi specializzati o dai ristoranti che stanno esaurendo le scorte di mozzarella più che dal consumatore medio. Ma il timore è per il medio termine. La ridotta competizione rischia di far crescere i prezzi, ma alla lunga dovrebbe anche aiutare la produzione nazionale. Sono destinate ad aumentare anche le importazioni dai Paesi che non partecipano alla "guerra" delle sanzioni, come la Turchia o i Paesi latinoamericani. O la vicina Bielorussia.

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