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Questo articolo è stato pubblicato il 20 settembre 2014 alle ore 10:34.
L'ultima modifica è del 20 settembre 2014 alle ore 18:59.

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Il G20 finanziario appoggia il piano presentato dall'Ocse contro l'evasione e l'elusione fiscale a livello globale. Il via operativo dovrebbe arrivare nel 2017, in 40 Paesi. Il segretario generale dell'Ocse, Angel Gurria ha spiegato al vertice dei ministri finanziari e dei governatori delle banche centrali a Cairns, in Australia, che il piano intende soprattutto colpire quelle multinazionali, come Google, Apple e Amazon, che utilizzano strategie fiscali per eludere il fisco nazionale. «Questo è il passo più importante per modernizzare i sistemi fiscali nei prossimi cento anni».

Secondo Gurria gli sforzi per evitare l'elusione fiscale globale hanno già identificato 37 miliardi di euro di programmi per condividere informazioni fiscali da parte di 24 paesi e «altro ancora» succederà in futuro. L'obiettivo à quello di contrastare le «pratiche aggressive che erodono la base imponibile e spostano artificialmente gli utili verso giurisdizioni a basso carico fiscale».

Il riferimento è alla prassi ormai diffusa di stabilire sedi in Paesi con fiscalità leggera, come l'Irlanda, e creando strutture societarie che consentono, finora in maniera del tutto legale, di fare letteralmente scomparire enormi quote di flussi finanziari finendo per dichiarare cifre irrisorie in Paesi in cui le aziende fanno consistenti ricavi. Con questi sistemi molte multinazionali, non solo Usa e non solo colossi del web, hanno accumulato un tesoro esentasse da decine di miliardi.

Continuano le punture di spillo tra Germania e Bce
Dopo le sollecitazioni in materia di tasse e investimenti da parte della Bce, Il ministro tedesco delle Finanze, Wolfgang Schaeuble ha risposto rilanciando l'allarme su politiche troppo espansive, che frenano le riforme strutturali e sui rischi di possibili bolle finanziarie che pendono sui mercati azionari e su quelli immobiliari. «Ha messo in evidenza ancora una volta - spiega un delegato tedesco dal G20 finanziario di Cairns in Australia - che le politiche monetarie e di bilancio espansive riducono le pressioni per portare avanti le riforme strutturali». Attenzione, però: secondo Schaeuble le politiche attuali sono adeguate alla situazione ma possono creare pericoli alla stabilità nel lungo periodo, mentre le riforme strutturali e il consolidamento di bilancio sono necessarie per creare le basi di una crescita sostenibile.

Sull'argomento è tornato anche il numero uno della banca centrale tedesca (Bundesbank), Jens Weidmann, secondo il quale «la politica monetaria non dovrebbe essere caricata di troppe aspettative e non le dovrebbe venire chiesto di fare trucchi che non può fare». Il membro del board della Bce ha sottolineato anche limiti dell'azione dell'Eurotower nei confronti della crescita. Politica che «non dovrebbe essere espansionistica più a lungo del tempo necessario ad assicurare la stabilità dei prezzi».

Lew: bisogna fare più sforzi per la crescita
È necessario fare «più sforzi» per la crescita mondiale. Lo ha affermato il segretario al Tesoro americano, Jack Lew. «Nel complesso l'economia mondiale continua ad avere delle perfomance» economiche «insufficienti. E questo vale soprattutto per l'area euro e il Giappone». Gli Stati Uniti «continuano a essere una fonte importante per l'economia mondiale».

Porte aperte alla Russia di Putin
Il ministro del Tesoro australiano, Joe Hockey, ha detto che il G20 mantiene le porte aperte alla Russia nonostante il suo ruolo nella crisi dell'Ucraina. «Se una parte deve essere esclusa per varie ragioni, c'è bisogno dell'accordo di tutti i soggetti nel G20», ha osservato. Il ministro ha spiegato di aver sondato gli interlocutori e che «per vari Paesi è importante che le porte rimangano aperte alla comunicazione e per affrontare alcune tensioni geopolitiche che coinvolgono la Russia».

«Naturalmente speriamo che la Russia (e Putin ,ndr) partecipi al G20», ha aggiunto Hockey, in vista del vertice dei leader che si terrà a Brisbane a novembre. A Cairns è presente una delegazione russa, guidata dal vice-ministro delle Finanze, Sergei Storchak. I membri del G20 sono l'Ue, il G7 (Usa, Canada, Giappone, Italia, Germania, Gb e Francia), Arabia Saudita, Argentina, Australia, Brasile, Cina, Corea del Sud, India, Indonesia, Messico, Russia, Sudafrica e Turchia.

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