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Questo articolo è stato pubblicato il 23 settembre 2014 alle ore 17:26.
L'ultima modifica è del 23 settembre 2014 alle ore 18:29.

Per il pagamento dei debiti della Pa negli ultimi tempi «sono stati fatti passi avanti più lunghi e più veloci di quelli precedenti». Così il presidente dell'Abi Antonio Patuelli sulla polemica nata attorno al saldo dei debiti della Pa, durante la conferenza stampa organizzata nella sede dell'associazione bancaria italiana per illustrare l'iniziativa «Invito a Palazzo» dedicata all'apertura sabato 4 ottobre al pubblico delle sedi storiche e culturali delle banche italiane. Patuelli ha ricordato che il governo Renzi si era impegnato per completare il tutto entro il 21 settembre ma secondo alcuni mancherebbero all'appello ancora 20 miliardi.

«Un anno e due mesi fa l'ammontare era di 100 miliardi - ha detto il presidente dell'Abi - se oggi fossero 20 miliardi vorrebbe dire che quest'anno sarebbero stati fatti molti passi avanti». In particolare, ha sottolineato Patuelli, «ne sono stati fatti molti da lunedì 21 luglio scorso, 61 giorni fa, quando alla sede del ministero dell'economia è stato sottoscritto un protocollo da parte del ministero dell'Abi e della Cassa Depositi e Prestiti che ha permesso una catena di adempimenti e sono a disposizione di tutti i creditori della Pa».

Patuelli: apriamo credito ad imprese sane
«Sui vari mezzi di informazione ci sono sempre più pubblicità di banche che offrono mutui ipotecari», ha dichiarato il presidente dell'Abi, aggiungendo che «con un tasso Euribor a tre mesi che oggi è di 0,08, ci sono offerte di prestiti a 2,08 (compreso lo spread bancario)». Secondo Patuelli è in corso una fase di grande sollecitazione verso le imprese sane e con denunce fiscali corrette che «invitiamo a fare investimenti».

Forte adesione a Tltro grazie a aumenti capitale banche
Il presidente dell'Abi ha ricordato che «nei primi sette mesi dell'anno sono stati fatti aumenti di capitale per 11 miliardi» da parte delle banche italiane, con «capitali tutti privati» e per questo «non è un caso» che gli istituti italiani hanno sottoscritto una forte quota dei prestiti Tltro della Bce nella prima asta. A chi gli domandava se l'asta T-Ltro fosse stato stato un fallimento Patuelli ha risposto negativamente: «bisogna chiederlo alle altre banche europee, l'Italia con i suoi istituti di credito è quella che ne ha sottoscritti di più. Questo testimonia - ha detto Patuelli - come la crisi della domanda è molto forte in tutta Europa, anche oltralpe, quindi io sono convinto che abbia funzionato. Poi era la prima delle rate, non l'ultima, i consuntivi si vedranno più avanti».

Il 4 ottobre sedi storiche e palazzi banche aperti al pubblico
Torna il prossimo sabato 4 ottobre il classico «Invito a Palazzo» dell'Abi, l'associazione bancaria italiana che, in occasione della XIII edizione della manifestazione organizzata sotto l'alto patronato del presidente della Repubblica, apre le porte dei palazzi storici delle banche italiane su tutto il territorio nazionale. Per un'intera giornata, dalle 10 di mattina alle 19, l'Abi mette in mostra i « gioielli» custoditi negli istituti bancari, ossia opere d'arte o capolavori normalmente chiusi al pubblico perché collocati in sedi di lavoro. Sabato 4 ottobre, ha annunciato Patuelli, verranno aperti 84 palazzi di 54 banche in città italiane. Fra le novità di questa edizione, ha aggiunto il presidente dell'Abi, 9 nuovi palazzi storici in mostra oltre a concerti, mostre di fotografie, quadri, sculture e arazzi che arricchiscono l'offerta culturale delle banche. «Questa manifestazione giunta alla tredicesima edizione nasce nel 2002 e ha riscosso un consenso sempre crescente fino a raggiungere la cifra di oltre un milione di giovani, turisti e appassionati d'arte che hanno visitato gratuitamente centinaia di sedi storiche delle banche».

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