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Questo articolo è stato pubblicato il 29 settembre 2014 alle ore 21:26.
L'ultima modifica è del 29 settembre 2014 alle ore 23:19.

Dopo le aperture di Matteo Renzi nella direzione Pd, sono diverse le reazioni dei sindacati. L'intervento di Renzi contiene «toni diversi dal passato», sui temi della riforma del mercato del lavoro e sulla revisione dello Statuto dei Lavoratori, riconosce la Cgil in una nota, ma «resta ancora vago, indefinito e contraddittorio, a partire dalle affermazioni sull'articolo 18». Mentre la Uil si dice pronta allo sciopero generale «se i provvedimenti del Governo in materia di lavoro dovessero toccare protezioni e tutele per quei lavoratori che già ce l'hanno e non prevedere tutele crescenti per coloro che non ce l'hanno». Non è servita stamattina la riunione dei leader di Cgil, Cisl e Uil per trovare una posizione unitaria sul Jobs act. Tra i sindacati confederali si sono fatte valutazioni diverse. In particolare da Cisl e Uil erano arrivare stamattina alcune aperture al disegno del governo, in attesa di conoscere quale sarà la versione finale del Ddl delega.
Cgil: sempre disponibili a confronto, ma Renzi resta contraddittorio
Sulla proposta di Renzi di riprendere il dialogo e incontrare i sindacati sulle questioni del lavorro, il sindacato guidato da Susanna Camusso ha precisato di essere «da sempre pronto al confronto». E haaggiunto: «Sarebbe ben strano essere l'unico Paese europeo che fa riforme sul mercato del lavoro senza un dialogo con le parti sociali». Ma la Cgil, che sarà in piazza il 25 ottobre e ha avvertito che in caso di decreto sul Jobs act proclamerà lo sciopero generale, ha sottolineato che l'intervento di Renzi alla direzione del Pd «resta ancora vago, indefinito e contraddittorio, a partire dalle affermazioni sull'articolo 18».
Uil: sciopero generale se toccate tutele acquisite
La Uil ha rilanciato. E si è detta pronta allo sciopero generale. «Se i provvedimenti del Governo in materia di lavoro dovessero toccare protezioni e tutele per quei lavoratori che già ce l'hanno e non prevedere tutele crescenti per coloro che non ce l'hanno - si legge in una nota - la Uil proclamerà uno sciopero generale con modalità e tempistiche che saranno decise, tenuto conto delle scelte governative».
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