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Jobs act, tutti i distinguo nel Pd sull'articolo 18

Matteo Renzi ha proposto in direzione Pd il superamento dell'articolo 18, lasciando però la “tutela reale” del reintegro per i licenziamenti illegittimi di carattere «discriminatorio e disciplinare». Per quelli economici resterà solo l'indennizzo monetario. Per la minoranza Pd, disponibile a una sospensione temporanea dell'articolo 18 nei nuovi contratti a tutele crescenti, è necessaria successivamente, l'opzione reintegro in tutti i casi di licenziamento senza giusta causa (anche per motivi economici). In posizione di “cerniera” i “giovani turchi” guidati dal presidente Pd Matteo Orfini,. Ecco tutte le principali posizioni emerse nella direzione Pd

8. Jobs act/Fassina: obiettivo è indebolire i lavoratori

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Non fa sconti neppure Stefano Fassina per il quale «si fa questa operazione sull'articolo 18 per indebolire lavoratori e lavoratrici e fare la svalutazione del lavoro che ci raccomanda l'Europa, in assenza di svalutazione della moneta». Fassina incalza: «È concreta, niente affatto ideologica questa discussione. Chiedete a quegli otto milioni che hanno la tutela dell'articolo 18 se la ritengono residuale».

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TAG: Lavoro

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