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Questo articolo è stato pubblicato il 01 ottobre 2014 alle ore 20:00.
L'ultima modifica è del 01 ottobre 2014 alle ore 23:21.

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Ignazio Caramazza (LaPresse)Ignazio Caramazza (LaPresse)

Sarà ancora Luciano Violante il candidato del Pd alla Consulta nelle votazioni di domattina alle 9. E c’è un nuovo nome per Forza Italia, che ha deciso di puntare su un tecnico, Ignazio Francesco Caramazza, avvocato generale dello Stato fino al 2012. L’indicazione di voto con il nuovo tandem è arrivata nero su bianco via sms ai parlamentari di Fi e Pd .

Uscito dalla corsa Donato Bruno
È dunque uscito definitivamente dalla corsa il solo Donato Bruno, l’avvocato e senatore azzurro che ieri, davanti all’ennesimo stallo del Parlamento riunito in seduta comune, aveva deciso di rimettere la candidatura nelle mani di Silvio Berlusconi. Sul suo passo indietro hanno pesato le crescenti resistenze, anche in casa azzurra, dopo la notizia di un suo coinvolgimento in un’inchiesta della procura di Isernia per una consulenza fallimentare.

Domani probabile fumata bianca
Domani, dunque, dopo quindici scrutini andati a vuoto, si profila all’orizzonte la fumata bianca tanto sollecitata dal presidente della Repubblica, per completare il puzzle della Corte costituzionale con i due giudici mancanti.

Più lontano l’accordo sul sostituto di Bene in Csm
Se la partita della Consulta dovrebbe chiudersi, resta invece aperta quella del Csm. Dopo «ulteriori valutazioni», i presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso, hanno deciso di limitare la seduta di domani al solo voto per la Corte e di rinviare «successivamente» quello per l’elezione del componente del Consiglio superiore della magistratura che deve prendere il posto di Teresa Bene, dichiarata ineleggibile per mancanza dei requisiti.

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